STONES IN EXILE
Presentato come Proiezione Speciale nella sezione Quinzaine des réalisateurs al Festival di Cannes 2010

Regia di: Stephen Kijak
Con: Mick Jagger, Keith Richards, Charlie Watts, Bill Wyman, Mick Taylor, Martin Scorsese, Anita Pallenberg, Jimmy Miller, Andy Johns, Dominique Tarlé, Bobby Keys, Sheryl Crow, Jack White, will.i.am, Don Was, Liz Phair, Jake Weber e Benicio Del Toro
Produttori: John Battsek e Victoria Pearman
Produttori esecutivi: Mick Jagger, Keith Richards e Charlie Watts
Fotografia: Grant Gee
Montaggio: Ben Stark
Scenografo: Erik Rehl
Titolo originale: Stones in exile
Origine: Gran Bretagna 2010
Link: www.passion-pictures.com www.bbcworldwide.com
Durata: 61’
Produzione: Passion Pictures

Ai tempi della guerra in Vietnam e di Nixon, i Rolling Stones scapparono in Francia dal fisco inglese per evitare altre tasse. Keith Richards trovò Nellcôte, un villone lussuoso sulle colline della Costa Azzurra a Villefranche-sur-Mer. Impossibile separare la vita familiare con bambini da quello che avveniva in cantina, regno delle sessioni, come è impossibile dividere sesso, droga e musica dal contesto musicale di quegli anni e di quei gruppi. La villa era anche luogo di feste, capaci di attirare William S. Burroughs o John Lennon, ma soprattutto luogo per bere, suonare di notte e dormire di giorno. E litigare. Mick Jagger, Keith Richards, Charlie Watts, Bill Wyman e gli altri nel 1971 stavano lì, e intanto Jagger e Richards si litigavano la leadership e quindi se uno arrivava tardi alle prove, per ripicca l'altro spariva il giorno dopo.

 

 

Foto, dichiarazioni attuali di tutti i partecipanti di allora, filmati d'epoca del periodo che precede l'esilio e anche durante il ritiro sono messi tutti lì, per capire quanto quella chimica particolare abbia prodotto il capolavoro e uno dei migliori album della storia del rock, l'album "Exile on Main Street", comprensivo di Tumbling Dice, Sweet Virginia, Happy e Shine a Light (che ha dato il titolo al film di Martin Scorsese), ora rieditato in edizione rimasterizzata con l'aggiunta di dieci brani inediti. Si tratta di un documentario che riprende un evento di quarant'anni prima, un making of pieno di eccessi, bambini e genialità. Bianco e nero e colore, rock, blues, folk, gospel, country, soul, concerti, back stages vennero filmati da Robert Frank e ora Stephen Kijak, regista di Scott Walker: 30 Century Man, viene contattato da Mick Jagger, in veste di produttore, proprio convinto da quel film a mettere le mani su quel girato.

Sempre Mick Jagger è stato protagonista assoluto con blocco del traffico sulla Croisette quando è venuto a Cannes per accompagnare la proiezione del film. In una affollatissima conferenza stampa trasformatasi in show al Noga Hotel, e non al solito spazio dedicato dalla Quinzaine, l'unica vera stella del Festival e icona vivente ha esordito dicendo che "nei primi anni '70 eravamo giovani, belli e molto stupidi, ora siamo solo stupidi", proseguendo poi con travolgente ironia, ricordando che mentre fuori c'era il Vietnam e il Tour de France, loro erano chiusi a suonare, senza accorgersi di niente, e proseguendo ricordando come era nata l'idea del film, cioè documentare lo spirito di un'epoca intera.

Maurizio Ferrari

 

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