NU GUO - Nel nome della madre
Regia di: Pio d’Emilia e Francesca Rosati Freeman
Attori: gli abitanti Moso
Titolo originale: NU GUO - Nel nome della madre
Genere: documentario
Origine: Cina 2012
Durata: 56’
Programmato dal maggio 2014

Il film nasce dal libro 'Benvenuti nel paese delle donne', scritto da Francesca Rosati Freeman nel 2008 sulla comunità Moso, minoranza etnica di circa 40 mila persone che vive nei villaggi intorno al lago Lugu (alle pendici dell’Himalaya, nella regione dello Yunnan, sud-est della Cina), in cui vige il matriarcato e la struttura familiare matrilineare, che la studiosa aveva analizzato per dieci anni. Tra i Moso non esistono matrimoni e convivenza legalizzati, ma le unioni avvengono nottetempo nella stanza dei fiori, luogo della casa appositamente adibito: i figli vengono cresciuti dalla famiglia della madre, dove gli zii ricoprono il ruolo paterno mentre ai padri naturali è riservato esclusivamente un ruolo affettivo. Basata sulla pratica del consenso, questo tipo di struttura sociale permette una società egualitaria, pacifica ed armonica - nonostante l’arrivo della civiltà moderna - in cui ogni tipo di violenza, soprattutto verso le donne, è assente. L’antropologa Francesca Rosati Freeman e Pio d’Emilia (storico corrispondente italiano in Estremo Oriente de 'Il Manifesto' e de 'L'Espresso', oggi corrispondente di Sky Tg24) hanno realizzato 'Nu Guo', loro primo lavoro cinematografico, grazie a due mesi di permanenza tra i Moso, autoproducendoselo.


Domenica 15 Giugno 2014 ore 21:30 al Cinema AMERICA di Roma, dopo le presentazioni alla Casa del Cinema e al Palestrina di Milano, proiezione del documentario alla presenza del regista Pio d'Emilia
Domenica 15 Giugno 2014 ore 21:30 CINEMA AMERICA OCCUPATO ingresso libero!

 

 

Con questo documentario vorrei rendere omaggio a una società di pace che merita innanzitutto di essere documentata perché manca di una lingua scritta e poi perché oltre ad essere una società senza violenza, ha una struttura socio-familiare fuori dal comune. Volevo mostrare certi aspetti che richiedono una conoscenza approfondita di questa cultura ed io la studio, la osservo, raccolgo testimonianze, fotografo e filmo gli abitanti Moso da quasi dieci anni. Ma l'aspetto che assieme a Pio d'Emilia volevamo più di ogni altro mettere in evidenza è l'assenza di violenza, cioè su quali fondamenta si regge una società che permette a circa 40 000 persone di vivere in modo armonioso e pacifico. Con il sottotitolo Nel Nome della Madre vorrei rendere omaggio alle nostre madri ancestrali che per prime hanno saputo costruire un modello culturale basato sul principio creativo femminile, un principio che esclude l'aggressività, la competitività e l'individualismo tipici delle società patriarcali e che invece si fonda sulla cura, il rispetto e la condivisione. Su questi valori si regge ancora oggi la società dei Moso. E poi c'è un'altra madre che è venerata dai Moso: è la Madre Natura che è percepita tutta al femminile. Il lago si chiama Shinami e Gammu, la montagna sacra, è venerata come una dea ed è la protettrice di tutti i Moso. Il principio creativo della Natura lo si ritrova nella donna e questa analogia fa sì che le donne in questa società siano tenute in grande considerazione.

Pio d’Emilia

Ufficio stampa: Studio Vezzoli
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