-

----

SANGUE VIVO

Regia di: Edoardo Winspeare
Attori: Pino Zimba, Lamberto Probo, Claudio Giangreco, Lucia Chiuri, Alessandro Valenti, Addolorata Turco, Morena Mighali e Ivan Verardo
Origine: Italia 2000
Durata: 95’
Musiche Officina Zoé

Film italiani sottotitolati in italiano? In questi giorni succede sui nostri schermi. Ha cominciato Piva con Lacapagira e ora arriva anche Winspeare con Sangue Vivo, tutti e due dalla Puglia, territorio di una nuova onda cinematografica. A dispetto del cognome di origine scozzese, Winspeare è italianissimo e non alla prima esperienza. Vive a Depressa, in provincia di Lecce, in quel Salento origine di una delle musiche più trascinanti e coinvolgenti che si possano ascoltare, la "pizzica", la musica dei tarantolati che la maggior parte di noi ha forse solo sentito nominare, ma che ha una sua storia profonda e importante, la musica usata da secoli per guarire con il ritmo ossessivo della danza, le persone morse dalla tarantola. Per chi volesse approfondire l’argomento si consiglia di immergersi nella lettura del libro di Ernesto De Martino "La terra del rimorso".

Winspeare ha già dedicato alla pizzica e a ciò che si muove intorno, un documentario, San Paolo e la Tarantola, e un film Pizzicata, appunto, che pur avendo varcato i confini in festival internazionali (è uscito persino nelle sale americane), non ha mai avuto distribuzione in Italia.

Pino e Donato sono due fratelli, due generazioni a confronto (il primo 50anni contrabbandiere,il secondo 30, musicista) uniti dal dolore per la morte del padre. Pino cerca di ricucire il cordone ombelicale che lo legava al fratello, alla sua famiglia, alla sua terra, e sa che la musica è l’unica maniera per salvare suo fratello dalla minaccia dell’eroina e dall’amicizia con un pericoloso malvivente senza scrupoli. Ma la passività fa sprofondare Donato sempre più in basso, ricade nell’eroina e si lascia coinvolgere in una rapina mal organizzata. Pino cercherà di risvegliare in lui quella rabbia, quella passione violenta, quella capacità di resistenza che scorre nella vita del Salento. Film doloroso e coinvolgente che consigliamo di vedere. I sottotitoli vi aiuteranno soltanto a capire le sfumature e i colori di un dialetto e di una terra che forse sfuggono alla conoscenza.

E voglio chiudere con una dichiarazione dello stesso Winspeare: "A partire da quando ho girato il documentario San Paolo e la Tarantola mi sono ammalato di una febbre dalla quale non mi sono ancora ripreso e dubito che mai guarirò. Questo morbo caldo, ammaliante e irresistibilmente contagioso, si chiama pizzica, il ritmo e il ballo del Salento. La scoperta di questo ballo è stato l’inizio di una catarsi grazie alla quale ho capito molte cose della mia terra, del mio rapporto con gli altri e specialmente di me stesso".

Mietta Albertini

----

home mail

-