THE BIG WHITE

Regia di: Mark Mylod
Attori: Robin Williams, Holly Hunter, Woody Harrelson, Giovanni Ribisi e Alison Lohman
Titolo originale: The Big White
Origine: Usa 2005
Distributore: Medusa
Link: www.medusa.it
Durata: 98’
Programmato dal 18 novembre 2005

Non può non venire in mente "Fargo" vedendo "The big white". Solo che Mark Mylod ha fin qui diretto solo il televisivo "Ali G Indahouse" e non ha il tocco ispirato, divertito e fascinoso dei fratelli Coen. Gli ingredienti sono gli stessi, a cominciare dalla copiosa presenza della neve, propria dell’ambientazione in Alaska. C’è anche un morto e un correlato tentativo di truffa, messo in atto da Paul Barnell, titolare di un’agenzia di viaggi sull’orlo del fallimento e con moglie a carico malata della sindrome di Tourette (chi ne è affetto perde spesso il controllo di ciò che dice). La prospettiva di svolta si materializza con la comparsa di un cadavere, vittima di un omicidio. Paul tenta di farlo passare per il fratello Raymond, scomparso da cinque anni senza lasciare traccia. Lo fa ritrovare sfigurato in mezzo al nulla innevato e cerca così di incassare la ricca polizza di assicurazione sulla vita attivata dal fratello. Ovviamente, la cosa non sarà facile, soprattutto perché sul percorso verso i soldi troverà il redivivo Raymond, tornato a casa dopo aver appreso dai giornali di essere stato sbranato dai lupi, i "proprietari" del cadavere, che lo rivogliono indietro, e un pervicace perito assicurativo, che sente puzza di raggiro. Non bastano, però, la neve, un po’ di humor nero e qualche personaggio eccentrico a ricreare la magia di "Fargo". "The big white" ci ripropone un protagonista truffatore per caso, goffo quanto basta e povero, come tutti gli altri attori della vicenda. Ma la miscela di thriller e commedia nera non decolla, soprattutto per mancanza di coraggio, oltre che di vera ispirazione. Le risate non arrivano da un Robin Williams chiamato al basso profilo (cosa che non gli si addice troppo), né da una Hunter ottima nel fare la malata, ma costretta soprattutto a pronunciare parolacce, né tantomeno dai personaggi di supporto, troppo caricati per comporre un quadro umano di qualche reale interesse.

PER: Ricordarsi che esiste l’Alaska, quando qui da noi si pensa che faccia freddo...

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)

 

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