40 ANNI VERGINE

Regia di: Judd Apatow
Attori: Steve Carell, Catherine Keener, Paul Rudd, Romany Malco e Seth Rogen
Titolo originale: The 40 year-old virgin
Origine: USA 2005
Distributore: Uip
Link: www.uip.it www.universalstudios.com www.40annivergine.it www.the40yearoldvirgin.com
Durata: 116’
Programmato dal 13 gennaio 2006

Di un quarantenne vergine si può pensare che sia una persona sfortunata, l’ultimo dei romantici, un malato, un modello da seguire o addirittura il prototipo perfetto del serial killer. Il protagonista del debutto registico di Judd Apatow, fin qui sceneggiatore e produttore soprattutto televisivo, sembra essere un po’ di tutto questo. Della sua situazione non si fa certo un vanto, ma nemmeno la vive come una fissazione, nonostante la ricorrenza di alcuni fenomeni "naturali", come lo stato di perenne eccitazione nel quale si sveglia al mattino. Andy è un uomo tranquillo e metodico, che fa il commesso in un superstore di elettronica e la sua vita pare andargli bene così, fra pulsioni represse e la televisione da condividere con i vicini del piano di sotto. Quando però i suoi colleghi d lavoro scopriranno la realtà, si capirà che il nostro protagonista, in fondo, vorrebbe finalmente consumare, anche se il grande salto, nella sue mente, dovrebbe coincidere con il manifestarsi di un sincero sentimento. Gli amici, invece, iniziano con lui un training volto solo a spingerlo verso il sesso, procurandogli compagnie facili (almeno sulla carta) o proponendogli approcci che in qualche caso funzionano pure, ma non portano comunque al risultato sperato. Sarà l’incontro con una donna più o meno della sua età, con un matrimonio fallito alle spalle e un’attività originale quanto improponibile (vendere per conto terzi oggetti su eBay) a portarlo verso la realizzazione del suo sogno.

 

 

L’assunto della storia fa pensare a una sorta di "American pie" della mezza età e il tono dei dialoghi va prevalentemente in questa direzione. "40 anni vergine" è l’ennesimo film pensato per un pubblico maschile, costruito su gag e battute di natura più che altro fallica, poco preoccupato della coerenza narrativa e superficiale nella costruzione delle psicologie di personaggi che pure qualche elemento di interesse lo potrebbero presentare. Steve Carell, apprezzato caratterista in "Una settimana da dio", prova a fare di Andy un personaggio sfaccettato, ma di fatto non riesce a dargli un’identità definita e la toglie anche al film nel suo complesso.

PER: Capire che il sesso è una fissazione, anche quando lo si nega, per scelta o circostanze.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net )
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell'archivio.

 

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