L’AMORE SOSPETTO

Regia di: Emmanuel Carrère
Attori: Vincent Lindon, Emmanuelle Devos, Mathieu Amalric e Hippolyte Girardot
Titolo originale: La Moustache
Origine: Francia 2005
Distributore: Nexo
Link: www.nexoclub.it
Durata: 86’
Programmato dal 23 giugno 2006

Si può costruire un racconto su un banale gesto quotidiano? E’ quello che prova a fare lo scrittore Emmanuel Carrère, prima con un libro e ora con un film che parte dalla decisione di Marc di tagliarsi i baffi. Il gesto è ovviamente simbolico, parla di cambiamento e di voglia di novità in una vita tranquilla ma routinaria, condivisa con una moglie adattatasi alle circostanze classiche del matrimonio. Il problema è che di questo cambiamento non si accorge nessuno, né la consorte né gli amici più stretti. Anzi, tutti negano persino che lui i baffi li abbia mai avuti. E’ così che la vita di Marc inizia a percorrere una strada ignota e porta anche il pubblico progressivamente nella sua folli distruttiva. "L’amore sospetto" è un film soprattutto fisico, dove il fenomeno dell’identificazione gioca un ruolo essenziale. La lenta e ineluttabile discesa agli inferi del protagonista è un po’ la nostra, con la sola differenza che lo spettatore non ha alternative alla visione, seduto nella sua poltrona. La cosa più difficile in una storia del genere è esprimere per immagini le paure sorde di un uomo che improvvisamente si sente un "nessuno" qualunque.

 

 

Ciò che la parola scritta può efficacemente trasmettere, al cinema diventa un progressivo percorso di astrazione, che nell’ultima mezz’ora è fatto di erranze di volta in volta ipnotiche, enigmatiche e poi finalmente redentrici. "L’amore sospetto" è evidentemente la metafora della moderna crisi di coppia. Quella che porta alla perdita totale dell’identità, che può portare alla follia, che decostruisce (per poi ricostruire) la vita a due. La riflessione è inizialmente dura, forte di silenzi, sguardi persi del protagonista, febbre della ricerca di punti fermi che paiono scomparsi. Chi ruota attorno a Marc si muove in modo funzionale, tra l’indifferenza rispetto alle stranezze iniziale e lo sgomento per la discesa verso la follia. Peccato che la soluzione finale dell’intreccio, il modo per uscirne sia un po’ troppo filosofico-mistico e rimandi a un certo "cinema d’autore alla francese" che fatica a scomparire.

PER: Sconsigliato alle coppia in via di ossidazione.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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