ALIEN AUTOPSY

Regia di: Jonny Campbell
Attori: Ant McPartlin, Declan Donnelly, Bill Pullman e Harry Dean Stanton
Produttore esecutivo: Michael Kuhn
Produttori: Barnaby Thompson e Will Davies
Sceneggiatura: Will Davies
Fotografia: Simon Chaudoir
Scenografo: Grenville Horner
Montaggio: Oral Norrey Ottey
Musica: Murray Gold
Titolo originale: Alien Autopsy
Origine: Gran Bretagna 2006
Distributore: Warner Bros.
Link: www.warnerbros.it www.alienautopsy.it
Durata: 95’
Produzione: Qwerty Films, Ealing Studios, N1 Film Produktion, UK Film Council
Programmato dal 25 agosto 2006

Più noti come Ant & Dec, Anthony McPartlin e Declan Donnelly sono un duo famoso nel mondo anglosassone per la loro comune ascesa artistica, partita in gioventù e approdata di recente sul canale via cavo e digitale ITV. La loro notorietà è direttamente proporzionale alla comicità (quella di tipo british, non troppo popolare da noi), ma per l’esordio cinematografico la coppia ha scelto non già, come poteva essere prevedibile, il genere comico, bensì l’assai più originale "mockumentary". Per meglio dire, una sorta di metafilm, costruito su un clamoroso falso cinematografico. Ant & Dec impersonano Gary e Ray, due giovani che accettano di farsi intervistare da un noto documentarista e così raccontano come sono diventati famosi e ricchi, producendo in casa la falsa autopsia dell’alieno che, secondo versioni mai ufficialmente confermate dalle forze armate americane, fu ritrovato a Roswell negli anni 50. Il filmato originale dell’autopsia esiste e a Gary viene mostrato da uno strano tipo, che possiede anche materiale inedito su Elvis Presley. Il ragazzo riesce a (pre)venderlo a un gangster con il pallino per la fantascienza, ma durante il trasporto del materiale dagli Usa al Regno Unito, la pellicola si corrode. Così, i due ricostruiscono la scena nel soggiorno della casa della sorella di Gary, arruolando una troupe composta, tra gli altri, da un fabbricante di manichini (che fa la corte alla madre di Ray), un imprenditore e il proprietario di un negozio che vende kebap (e che nell’occasione fa il regista).

 

 

La realizzazione del falso è forse anche la parte più divertente del film, per il resto diviso fra un inizio quasi mystery, frequenti puntate nel grottesco e un po’ di inevitabile citazionismo. Fatto da volti noti della tv, un film come "Alien autopsy" si carica di simbolismi sulla verità di ciò che ci viene quotidianamente mostrato e su ciò che invece viene costruito ad arte per essere credibile. Il regista Jonny Campbell, autore sin qui di b-movie, si mantiene tuttavia superficiale, limitandosi a ricostruire una storia di partenza che ci viene detto essere realmente accaduta, senza spingere troppo né sul pedale della comicità né su quello della ricercatezza metacinematografica. Se ne ottiene così un oggetto "alieno", come il soggetto principale, che si osserva con curiosità ma senza particolare partecipazione.

PER: Potrebbe incuriosire gli appassionati alienisti, ma va detto che non troveranno niente di nuovo. Piacerà, invece, a chi, dalle nostre parti, pensa di emulare coloro che, vent’anni fa, fecero finte teste di Modigliani e gabbarono illustri esperti d’arte.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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