BLOOD DIAMOND - DIAMANTI DI SANGUE Regia di: Edward Zwick Certamente, "Blood diamond" è un film con grandi ambizioni, sia di raccontare qualcosa di originale sia di vederselo riconoscere in termini di premi importanti. Non è andata benissimo, almeno su quest’ultimo fronte, visto che all’Oscar, per le statuette che contano, concorrerà solo Leonardo Di Caprio, senza troppe chance di farcela. Il regista Edward Zwick ("Glory", "L’ultimo samurai") riassume il suo pensiero in una frase: "La coscienza politica può essere migliorata anche con l’intrattenimento e un po’ di retorica". Questo ci fa capire a cosa siamo di fronte: un’opera che prova a raccontare il dramma di quella parte di Africa in perenne conflitto, mischiato con gli interessi dell’Occidente ricco e sfruttatore, ma deve anche fare i conti con il budget e un cast da serie A hollywoodiana. A credito degli autori, diciamo che il film non si sottrae alle responsabilità espressive che si è dato. Soldati bambini, contrabbando di diamanti, amputazioni: il campionario è ricco e basta per far preoccupare compagnie come la De Beers (qui mascherata dietro l’inesistente marchio Van Der Kaap), che infatti si è impegnata in una campagna di comunicazione per puntualizzare come i suoi prodotti non siano macchiati di sangue da conflitto fra simili. Le tematiche importanti ci sono, ma si mescolano a una storia romanzata secondo canoni ben noti. Siamo in Sierra Leone (ma il set era in Sudafrica), uno dei tanti paesi dove i diamanti vengono trafficati per comprare armi, alimentare guerre interne e produrre profughi che non hanno neanche mai visto una pietra preziosa grezza. Uno di loro è Solomon Vandy, umile pescatore che si vede distruggere il villaggio dai ribelli del Ruf (fronte rivoluzionario fatto di ideologia e fanatismo brutale) e si ritrova con la famiglia trasformato in profugo e mandato a lavorare in una miniera di diamanti. In qualche modo riesce a sottrarre un pietra grande come un uovo di uccello e a nasconderla, prima di essere messo in prigione. |
Qui conosce Danny Archer, un mercenario dello Zimbabwe, che oggi traffica in pietre preziose. Lui e tutti gli altri vogliono questo diamante, che può cambiare la vita. Solomon però, più di tutto, vuole la libertà per sé e la sua famiglia. Questo finirà per contare, insieme a quel tanto di dignità idealista che si nasconde dietro il personaggio della foto-reporter Maddy Bowen, onesta quanto fin troppo stereotipata. "Blood diamond" è un film dai nobili intenti, realizzato con un livello di spettacolarità indiscutibile, ma gravato da uno svolgimento narrativo spesso lento e da un numero di cliché un pochino superiore al giusto grado di tolleranza. PER : E’ il classico bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, a seconda del sentimento e della predisposizione dello spettatore.Roberto Bonino (Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net) |
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