L’AMORE AI TEMPI DEL COLERA

Regia di: Mike Newell
Attori: Javier Bardem, Giovanna Mezzogiorno, Benjamin Bratt, Catalina Sandino Moreno, Hector Elizondo, Liev Schreiber, Fernanda Montenegro, Ana Claudia Talancon, Laura Harring, John Leguizamo
Sceneggiatura: Ronald Harwood dal romanzo omonimo di Gabriel Garcia Marquez
Fotografia: Affonso Beato
Scenografia: Wolf Kroeger
Montaggio: Mick Audsley
Musica: Antonio Pinto
Produttori esecutivi: Michael Nozik, Dylan Russell, Scott Lastaiti, Danny Greenspun, Robin Greenspun e Andrew Molasky
Produttore: Scott Steindorff
Titolo originale: Love in the Time of Cholera
Origine: USA 2007
Distributore: 01 Distribution
Link: www.01distribution.it www.summit-ent.com www.newline.com
Durata: 139’
Produzione: Stone Village Pictures e Grosvenor Park Media
Programmato dal 21 dicembre 2007

La sfida non era facile. Tradurre in immagini la scrittura di Gabriel Garcia Marquez è impresa complessa, tanto ricche sono le sfumature fra l’erotico e l’assurdo, il tragico e il magico. Se "Cent’anni di solitudine" è un romanzo semplicemente intraducibile, "L’amore ai tempi del colera" conteneva il rischio di farsi prendere troppo dalla storia principale, che in realtà non è un granché, trascurando inevitabilmente le notazioni d’ambiente e la ricchezza del linguaggio. Mike Newell, regista di "Quattro matrimoni e un funerale" e del terzo "Harry Potter e il calice di fuoco", cade in pieno nella trappola, proponendo un polpettone sentimentale del tutto privo di colore, pathos o digressioni sociali. La regia segue pari pari la vicenda di Fiorentino e Fermina, fulminati d’amore in gioventù, separati dalle costrizioni e riuniti di nuovo in tarda età. Lui inizia a scrivere lettere piene di sentimento dalla prima volta che incrocia lo sguardo della bella ragazza, ma il padre di lei interviene e separa i due innamorati.

 

 

Il tempo passa e per Fermina arriva il tempo del matrimonio, con il dottor Juvenal Urbino, un uomo in fondo buono e sinceramente innamorato (la distrazione, però, è dietro l’angolo), con il quale trascorrerà buona parte dell’esistenza, resistendo anche al nuovo incontro con Fiorentino, tanti anni dopo il primo. Lui, intanto, ha preservato per lei il cuore, ma non il corpo, concesso a un buon numero di donne, regolarmente catalogate in un taccuino. Dopo la morte del marito, cinquant’anni dopo la passione giovanile, i due si riavvicinano. L’adattamento per il cinema del romanzo di Garcia Marquez commette il peccato originale di rendere la storia lineare, mentre l’autore usava l’espediente dei continui salti temporali per tener viva l’attenzione del lettore. Newell (e con lui i suoi sceneggiatori) fa sì che tutto sembri preordinato, privo di sorprese e picchi emotivi. Lascia perplessi anche la scelta di mantenere la Mezzogiorno in tutte le età anagrafiche, mentre per Bardem viene scelto un sosia giovane. Tutti e due, però, vengono mummificati per interpretare il ruolo di ultrasettantenni, con effetti perlomeno curiosi.

PER: Il realismo magico qui si mortifica in un prodotto alla "Elisa di Rivombrosa".

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 8 gennaio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

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