AWAY FROM HER – LONTANO DA LEI

Regia di: Sarah Polley
Attori: Julie Christie, Michael Murphy, Gordon Pinsent, Stacey LaBerge, Olympia Dukakis, Deanna Dezmari, Alberta Watson, Grace Lynn Kung e Wendy Crewson
Musiche: Jonathan Goldsmith
Titolo originale: Away from Her
Origine: USA e Canada 2007
Distributore: Videa-CDE
Link: www.videa-cde.it www.caprifilms.com/awayfromher
Durata: 110’
Programmato dal 15 febbraio 2008

I problemi della terza età non sono un tema troppo gradito dai produttori cinematografici. Stupisce, dunque, notare come in queste ultime settimane, almeno nelle nostra sale, siano approdati diversi titoli dedicati a chi sta compiendo un percorso di declino della propria esistenza. In "Non è mai troppo tardi" o "La famiglia Savage", tuttavia, il tema era lo spunto per altre riflessioni, sul modo di affrontate la morte o sui problemi dei figli quarantenni. "Away from her", invece, è tutto dedicato a una coppia di anziani e all’inevitabile rapporto con la memoria ("la mia vita è fatta ormai più di ricordi che di speranze", diceva Enzo Biagi). Grant e Fiona sono sposati da quarant’anni e abitano in campagna. Lei comincia a compiere azioni poco spiegabili e a perdere a tratti il lume della ragione, segni che preludono all’incombere del morbo di Alzheimer. Grant deve rassegnarsi all’idea che sua moglie sia destinata a un pensionato, ne sceglierà uno molto curato, ma il ricovero porterà Fiona ad allontanarsi da lui. Sarah Polley è una giovane attrice canadese vista soprattutto in film d’essai ("Non bussare alla mia porta", "La vita segreta delle parole"), che qui debutta alla regia con un’opera delicata, a rischio di scadimento melodrammatico e invece condotta con equilibrio e abilità nell’evitare le trappole più evidenti. Merito di uno stile asciutto, di una messinscena sobria e di una scrittura (la Polley si è occupata anche della sceneggiatura) capace di tradurre con grazia le pagine del libro di Alice Munro che ha fatto da ispirazione. Il percorso ineluttabile verso la follia di Fiona (una notevole Julie Christie, candidata all’Oscar) è controbilanciato dall’incontro fra Grant e Marian, moglie dell’uomo (anch’egli malato) al quale Fiona si legherà una volta ricoverata. La dignità e l’umanità dei personaggi sopperiscono a una narrazione che tende a rallentare nella seconda parte, sondando i guasti della malattia mentale senza cercare il facile pathos e al contempo giocando di sottrazione anche con le reazioni di un marito lasciato due volte dalla propria moglie.

PER: Da non vedere se si è tristi o malinconici, ma da apprezzare se si cercano storie minime e si accetta il piccolo carico di dolore che inevitabilmente trasmettono.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 10 luglio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

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