CRASH - CONTATTO FISICO

Regia di: Paul Haggis
Attori: Sandra Bullock, Don Cheadle, Matt Dillon, Ryan Philippe, Thandie Newton, Ludacris e Jennifer Esposito
Titolo originale: Crash
Origine: USA 2005
Distributore: Filmauro
Link: www.filmauro.it www.crashcontattofisico.it
Durata: 113’
Programmato dal 11 novembre 2005

In una settimana ricca di uscite, per molti versi, interessanti, "Crash" può essere considerata "la" scoperta in assoluto. Paul Haggis esordisce alla regia dopo aver fatto esperienza in televisione, ma, soprattutto, dopo aver scritto "Million dollar baby". Quest’ultima credenziale ci mette sulla buona strada e le attese non vengono tradite. Il film, infatti, utilizza il metodo delle differenti storie incrociate, tanto caro a Robert Altman, per costruire un ritratto duro e impietoso di molti mali che affliggono la società americana, dal razzismo (soprattutto) alla violenza, dall’individualismo allo stridore delle differenze sociali. Si può dire che il punto d’incontro fra le diverse storie e i diversi personaggi sia un incidente stradale (da qui l’origine del titolo). A subirlo è l’auto del procuratore di Los Angeles Rick Cabot, ma alla guida ci sono due ladri, entrambi di colore. Die detective, un uomo e una donna si recano sul posto, mentre un’altra coppia, incaricata di seguire il furto dell’auto, segue una pista diversa, e, ovviamente sbagliata, perseguendo il regista Cameron Thayer e sua moglie Christine. Il più razzista fra i due ufficiali di polizia, Ryan, non perde comunque l’occasione per umiliare la donna di fronte al consorte, disgustando profondamente il compagno. In parallelo, seguiamo anche la vicenda di Farhad, un commerciante di origine irachena, legittimamente armato a scopo di difesa, che se la prende con il fabbro latino-americano Daniel, accusandolo di essere responsabile di un furto che ha appena subito. Haggis ritrae impietosamente il coacervo di razze e miseria umana che popola la grande città americana. Sceglie un tono perlopiù malinconico, enfatizzato spesso dalle musiche di Mark Isham, ma tiene alto il ritmo, maneggiando con sapienza gli incastri fra le storie dei vari personaggi, ripresi in un lasso di tempo di ventiquattr’ore. Pur non mancando di momenti umoristici, "Crash" lascia un senso di profondo disagio, buono per tutte le latitudini in cui convivono differenti razze, poco integrate fra loro. Alla fine tutti sono vittime e colpevoli allo stesso tempo, ma, forse, ognuno potrà imparare dai propri errori e questo è, in fondo, il messaggio di speranza che il film lascia. Vale per i personaggi in scena, ma, soprattutto, vale per chi assiste alla proiezione.

PER: Vedere come si possa fare un noir solido, non troppo politicamente corretto, con un budget contenuto grazie alla disponibilità di attori che hanno lavorato alla paga sindacale e, anche per questo, si sono sentiti più motivati alla buona resa.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net )

 

home mail