LE CRONACHE DI NARNIA-IL LEONE, LA STREGA E L’ARMADIO

Regia di: Andrew Adamson
Attori: Georgie Henley, William Moseley, Skandar Keynes, Anna Popplewell, Tilda Swinton, Jim Broadbent, James McAvoy e Rupert Everett
Titolo originale: The Chronicles of Narnia: The Lion, the Witch and the Wardrobe
Origine: Usa e Nuova Zelanda 2005
Distributore: Buena Vista
Link: www.buenavista.it www.lecronachedinarnia.it www.narniaweb.com www.narnia.com http://disney.go.com/disneypictures/narnia/index.html www.disneyfilm.it
Durata: 125’
Programmato dal 21 dicembre 2005

Finita la saga di "Il signore degli anelli", ce né un’altra pronta a cominciare. "Le cronache di Narnia" furono scritte da C.S. Lewis, autore coevo e amico di J.R. Tolkien, a partire dal 1950. Quanto trasposto ora sul grande schermo dalla Disney corrisponde al contenuto del primo di sette volumi, per cui prepariamoci a una serie destinata a durare a lungo. Se l’intento è quello di ripetere il successo dei film di Peter Jackson, va detto che il pubblico dei potenziali fruitori di queste storie appare in partenza più limitato. Gli adulti, infatti, difficilmente saranno intrigati da una stravagante favola a sfondo cristiano, troppo facilmente improntata al classico scontro fra bene e male, segnata dal tempo intercorso rispetto a quando fu pensata. Siamo più dalle parti del viaggio alla "Mago di Oz", espressione dell’immaginazione di un’infanzia forzatamente privata dei genitori. I bambini protagonisti della vicenda, infatti, sono inizialmente costretti a partire dalla loro abitazione inglese, per difendersi dai pericoli della Seconda Guerra Mondiale, che ormai ha raggiunto anche Londra. Il padre è al fronte e la madre preferisce sapere che i figli sono al sicuro in campagna. Vengono accolti nella sontuosa abitazione di uno stravagante professore e istruiti subito sulle regole da seguire. La più piccola, tuttavia, le infrange presto e, rifugiatasi in un armadio, scopre un’uscita sul retro che la conduce in un mondo completamente diverso, cosparso di neve. Il suo primo incontro sarà con un fauno, che dovrebbe consegnarla, in quanto umana, alla Strega Bianca, che controlla il regno di Narnia. Invece, la proteggerà, consentendole di tornare indietro. I fratelli dapprima non crederanno al suo racconto, ma quando anche loro passeranno attraverso l’armadio avranno di che ricredersi. La loro presenza a Narnia non è casuale, bensì è legata a una profezia che vuole il regno liberato dal male proprio grazie all’arrivo di alcuni umani, che sapranno sfidare e sconfiggere la perfida Strega. Sul piano visivo, il film è certamente molto spettacolare.
L’interazione fra umani e creature della fantasia è pressoché perfetta e le ambientazioni (guardacaso neozelandesi, come quelle scelte da Jackson) contribuiscono al generale senso di meraviglia. Il leone Aslan, capo dell’esercito anti-Strega, ha tratti di realismo impressionanti e le scene di battaglia sono persino migliori di quelle già notevoli viste in film come "Troy". A non funzionare, tuttavia, sono i significati primari della storia. I bambini vengono allontanati dagli orrori di una guerra solo per finire in un’altra, dove vigono gli stessi principi e le stesse simbologie. Il coraggio e la lealtà di gruppo battono le trappole del male, il sacrificio è parte integrante della vittoria, i lupi sono sempre e comunque cattivi, il destino superiore detta il percorso di tutti e persino Babbo Natale (che ricompare in una terra che non lo ha visto per cent’anni) è lì per consegnare ai bambini le armi per combattere. Nessuna sorpresa, insomma, e nessuna scorrettezza. Dal regista di "Shrek 1 e 2" era lecito attendersi qualcosa di meglio.

PER: Definirlo diseducativo forse è troppo. Ma se a Natale bisogna scegliere, King Kong è decisamente molto più interessante.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)

 

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