IL CALAMARO E LA BALENA

Regia di: Noah Baumbach
Attori: Laura Linney, Jeff Daniels, Jesse Eisenberg
Titolo originale: The Squid and the Whale
Origine: USA 2005
Distributore: Sony Pictures Releasing
Link: www.columbiatristar.it www.sonypictures.it www.squidandthewhalemovie.com
Durata: 80’
Programmato dal 9 giugno 2006

"Il calamaro e la balena" sarebbe anche un film capace di intrattenere e sensibile se non avesse un grosso problema: non vada nessuna parte. E non è tanto questione di mancanza di qualche significativa svolta drammatica. In questa storia di una famiglia intellettuale di New York sconvolta da un divorzio, ovviamente nessuno si aspetta di vedere, per esempio, uomini armati pronti a sparacchiare in ogni dove. Ma almeno sarebbe lecito attendersi che il regista abbia sufficientemente elaborato la materia, in modo da esporne il significato e farci capire le ragioni che lo spingono al racconto. Il regista e sceneggiatore Noah Baumbach non pare aver fatto questo. Ci mostra incidenti, che si capisce avere anche una radice autobiografica, ma quando si tratta di concludere, la soluzione trovata è fiacca, falsamente simbolica e ingenuo. Comunque, il film si colloca nell’ambito del buon cinema americano indipendente, con momenti azzeccati e intelligenti scelte di cast. Se Laura Linney è una sicurezza, la sorpresa è Jeff Daniels, che interpreta uno scrittore il cui successo giovanile si è andato inaridendo nella mezza età, ma comunque mantiene un atteggiamento fiducioso. Si atteggia a esperto tuttologo, ma in fondo cova risentimento, invidia e delusione, al punto che, inconsciamente, cerca di incrinare la felicità di quelli che gli stanno intorno e spinge così sua moglie nelle braccia di un altro. Daniels interpreta bene la delusione verso se stesso del personaggio, un sentimento che non solo gli impedisce di essere un buon marito, ma probabilmente sta coprendo ogni scintilla dell’antico artista. Un po’ meno risolto è il rapporto con i figli, che a loro volta si dividono fra sentimenti positivi nei confronti chi del padre (il maggiore) e chi della madre (il più piccolo). Anche senza sapere che c’è una componente autobiografica nel film, si capisce via via che la storia procede. La soggettività è il limite sostanziale dell’opera, finisce per pesare soprattutto sulla parte conclusiva, troppo sospesa proprio perché il regista non mostra sufficiente distanza.

PER: Uno spaccato di famiglia spaccata.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Fino al 6 luglio 2006 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell’archivio.

 

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