CHIAMATA DA UNO SCONOSCIUTO Regia di: Simon WestAttori: Jill Johnson: Camilla Belle, lo straniero: Tommy Flanagan, Scarlet: Tessa Thompson, Bobby: Brian Geraghty, signor Johnson: Clark Gregg, signor Mandrakis: Derek de Lint, signora Mandrakis: Kate Jennings Grant, poliziotto Burroughs: David Denman, Will Mandrakis: Arthur Young, Allison Mandrakis: Madeline Carroll e detective Hines: Steve Eastin Sceneggiatura: Jake Wade Wall, basato sul film scritto da Steve Feke e Fred Walton Fotografia: Peter Menzies Jr. Montaggio: Jeff Betancourt Musica: James Dooley Scenografia: Jon Gary Steele Casting: Nancy Nayor Produttori: John Davis, Wyck Godfrey e Ken Lemberger Produttore esecutivo: Paddy Cullen Titolo originale: When a Stranger Calls Origine: USA 2006 Distributore: Sony Pictures Link: www.sonypictures.com/movies/whenastrangecalls www.columbiatristar.it www.sonypictures.it Durata: 87’ Produzione: Screen Gems e Davis Entertainment production Programmato dal 30 giugno 2006 Una casa isolata, una ragazza sola a fare da baby sitter a due bambini già a letto, un maniaco che chiama continuamente al telefono e dà l’idea di trovarsi nei paraggi. Non sono elementi particolarmente nuovi, ma possono costituire una buona base per un thriller, che riesca a svilupparli. "Chiamata da uno sconosciuto", che si rifà a un’idea già utilizzata per un film dal titolo analogo del 1979, preferisce passare la prima ora ripetendo all’infinito le stesse cose: rumori insoliti, la ragazza che controlla, il telefono che suona. Finito il ciclo si ricomincia. Difficile costruire una suspense vera su uno schema tanto rinsecchito. Infatti, il climax sale solo nella mezzora finale, quando ormai ci si è del tutto indisposti verso il film. E anche arrivati a questo punto, resta la delusione, soprattutto perché il regista, Simon West, sceglie un linguaggio che sembra proprio degli anni 70, lascia quasi tutto fuori campo e lavora solo con il suono e i colpi di violino per creare una tensione che latita. |
La mancanza di idee si rivela persino nell’uso eccessivo del gatto come diversivo per creare false apprensioni. Naturalmente, del maniaco sappiamo pressoché nulla e anche della ragazza riusciamo solo a capire che ha i soliti problemi sentimentali da adolescente e un’amica bellona che le ruba il fidanzato. Va detto che l’originale del 1979, uscito in Italia come "Quando chiama uno sconosciuto", era più approfondito, ci faceva capire di più dei personaggi e creava meglio la suspense, pur essendo sostanzialmente un b-movie. Qui siamo di fronte a un prodotto televisivo di basso profilo, senza nemmeno le furbate tipiche del genere, tipo nudi femminili messi lì tanto per attizzare o qualche vittima debitamente brutalizzata. PER : Dilettanti (del thriller) allo sbaraglio.Roberto Bonino (Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net) |
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