DOMINO

Regia di: Tony Scott
Attori: Keira Knightley (Domino Harvey), Edgar Ramirez, Mickey Rourke (Ed Mosbey), Lucy Liu (la psicologa), Jacqueline Bisset (Sophie Wynn) e Christopher Walken (Mark Heiss)
Sceneggiatura: Richard Kelly
Fotografia: Daniel Mindel
Montaggio: Tony Ciccone, William Goldenberg e Christian Wagner
Musica: Harry Gregson-Willams
Titolo originale: Domino
Origine: USA 2006
Distributore: Eagle Pictures
Link: www.eaglepictures.com www.dominomovie.com
Durata: 127’
Programmato dal 18 agosto 2006

La vita di Domino Harvey, figlia dell’attore Laurence Harvey, giovane ed emergente modella divenuta assassina su commissione, presenta aspetti di un certo interesse narrativo. Ma il film di Tony Scott ha ben poco di biografico e scarsi agganci con il mondo reale in generale. La Harvey ha avuto una vita complessa e misteriosa, terminata violentemente con la morte per overdose nel 2005, a 35 anni, mentre il film era quasi pronto per uscire nelle sale americane. Il regista di "Top Gun" e "Man on fire" colloca invece la protagonista al centro di una vicenda che coinvolge una somma di denaro rubata alla mafia, un miliardario di Las Vegas, un operatore DMV con un figlio malato, un esperto afgano di esplosivi, un predicatore visionario e chi più ne ha più ne metta. Il tutto confezionato con uno stile nervoso, quasi psichedelico, quasi si trattasse di un "trip" nel quale coinvolgere il disorientato pubblico. Nell’interpretazione di Keira Knightley, Domino è una sorta di giovane dura e selvaggia, che vive per bruciare emozioni sempre più forti. E’ la figlia di due celebrità (la madre è la modella di Vogue Pauline Stone) e Scott non manca di sottolineare in continuazione e con meraviglia la sua ribellione alla vita in stile Beverly Hills. La sua sfida prende una piega in stile "Nikita" e la porta ad acquisire familiarità tanto con nunchucks quanto con le armi da fuoco. La sua spregiudicatezza le vale l’attenzione del killer Ed e del suo strambo partner Choco, che imbastisce con lei anche una specie di relazione (la vera Domino era indifferentemente lesbica o bisessuale, ma l’unica allusione a questa natura viene dal rapporto della ragazza con la psicologa dell’Fbi interpretata da Lucy Liu, spesso illuminata da una decadente luce verde). Le cose si fanno toste quando il gruppo di killer viene incaricato di recuperare il denaro rubato da un veicolo blindato. Solo qui si introduce il legame familiare fra Domino e il padre Laurence Harvey. Come? Quando i killer entrano in un caravan per trovare uno dei rapinatori, la madre di questo sta guardando "The Manchurian candidate" (la versione originale) in tv! La sceneggiatura del film è un rovello continuo, che finisce per accumulare personaggi e situazioni al limite. Così, i killer vengono in contatto con tre donne di colore (una di esse ha un figlio gravemente malato e si vede apparire al "Jerry Springer Show") e un gay connessi a un machiavellico bail bondsman. Per non parlare della presenza costante di varie droghe (che autorizza gli incontri e le visioni pià strampalati) e di una sottotrama nella quale un loopy produttore televisivo (Christopher Walken) e la sua assistente (Mena Suvari) iniziano a filmare il gruppo di killer per un reality show.

 

 

Come si è capito, insomma, siamo molto lontani dal classico biopic e questo di per sé potrebbe anche essere un bene. L’alternativa, però, è un viaggio allucinato di due ore all’interno di una storia contorta e sovraccumulata, girata con colori volutamente sporchi e un ritmo schizofrenico. Non si approfondiscono né la sessualità di Domino né la sua lunga battaglia contro la tossicodipendenza né tantomeno le circostanze della sua morte. Ma nemmeno si capisce cosa spinga i personaggi di questa fiction ad agire in un certo modo e cosa serva riprenderli in azione.

PER: Sarebbe bello poter osannare un film che finalmente parla in modo originale della contemporanea cultura dell’apparenza, delle immagini reali e di quelle mediate. Ma forse ci voleva l’altro Scott, il fratello Ridley.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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