CAMBIO D’INDIRIZZO

Regia di: Emmanuel Mouret
Attori: Emmanuel Mouret, Frederique Bel, Fanny Valette, Dany Brillant e Ariane Ascaride
Fotografia: Laurent Desmet
Scenografo: David Faivre
Montaggio: Martial Salomon
Musica: Franck Sforza
Produttore: Frederic Niedermayer
Titolo internazionale: Change of address
Titolo originale: Changement d'adresse
Origine: Francia 2006
Distributore: Lady film
Link: www.luce.it www.ladyfilm.it www.pyramidefilms.com
Durata: 85’
Produzione: Moby Dick Films, Les Films Pelleas, Les Films Velvet e Shellac
Programmato dal 6 dicembre 2006

Cinema minimale, pochi personaggi, piccoli scartamenti del cuore. Sono ingredienti tipici del cinema francese e li ritroviamo tutti in "Cambio d’indirizzo", primo film di Emmanuel Mouret ad arrivare in Italia. L’autore e interprete ha al suo attivo altre opere sviluppate sulla stessa falsariga, quella di un cinema verboso, piuttosto manierato, qua e là carnale, ma anche dotato di una forza tranquilla, di una confidenza assoluta nella costruzione e nel ritmo, di una forza che trae linfa dalla dichiarata passione per le donne. Viene da pensare a Rohmer, vedendo un film come "Cambio d’indirizzo" e questo delimita chiaramente lo spazio di interesse e anche il pubblico che potrebbe potenzialmente esserne attirato. Il protagonista maschile è un professore di corno (sarà un’ironia voluta?) che va a vivere con l’amica Anne, per dividere il costo dell’affitto. Tanto trattenuto è lui quanto lunare e chiassosa è la ragazza. Fra i due corre una sottile attrazione erotica, che si sfoga fugacemente, ma perlopiù il rapporto si sviluppa lungo la china della sincera amicizia, che porta entrambi a confidarsi le reciproche pene d’amore. Lei si è invaghita di ricercatore linguistico che non si vedrà mai. Lui, invece, è crollato davanti a una sua studentessa diciottenne, piuttosto silenziosa e afflitta da un sottile mal di vivere.

 

 

Lo spettatore segue soprattutto l’andamento altalenante della relazione dell’uomo, fra baci conquistati a fatica e seduttori che paiono avere vita facile con la ragazza. Non ci vuole molto a capire come andrà a finire questa sorta di quadrilatero amoroso con il "morto" e francamente, una volta esposti gli elementi in gioco, viene da chiedersi cosa ci potrebbe importare del destino di questi personaggi incerti, titubanti, incapaci di tirar fuori quello che provano, espressivi come le marionette. "Cambio d’indirizzo" è un esercizio di disincanto, leggero al limite dell’inerzia, fondato sull’idea che ne dovrebbe scaturire una simpatia, o meglio un’empatia, che invece stenta a emergere.

PER: Gli Harry e la Sally che hanno bisogno della lobotomia per capire come stanno le cose.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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