COUS COUS
Presentato in concorso al Festival di Venezia 2007 e vincitore del Premio Speciale della Giuria, del Premio Fipresci e del Premio Mastroianni Attrice Rivelazione a Hafsia Herzi

Regia di: Abdellatif Kechiche
Attori: Habib Boufares, Hafsia Herzi, Faridah Benkhetache, Abdelhamid Aktouche, Bouraouïa Marzouk e Alice Houri
Sceneggiatura: Abdellatif Kechiche
Fotografia: Lubomir Bakchev
Titolo originale: La Graine et le Mulet
Origine: Francia 2007
Distributore: Lucky Red
Link: www.luckyred.it
Durata: 151’
Programmato dal 11 gennaio 2008

Presentato in concorso all’ultimo Festival del Cinema di Venezia, di "Cous cous" si disse allora che poteva avere i titoli per vincere il Leone d’Oro. Probabilmente, l’eccessiva lunghezza e uno stile talvolta fin troppo minuzioso possono aver pesato sul giudizio complessivo, ma certamente qualità e simpatia complessive sono largamente superiori a quelle del reale vincitore, Lussuria, con il quale è da noi possibile fare un confronto diretto, essendo uscito la settimana scorsa. Il regista franco-maghrebino Abdellatif Kechiche, autore dell’interessante La schivata, sceglie di concentrarsi su un microcosmo familiare, ma ne fa uso per gettare uno sguardo sulla realtà sociale degli immigrati e delle difficoltà di vivere in una città portuale. Slimane Beiji ha lavorato proprio lì per 35 anni, ma all’improvviso si ritrova senza lavoro. La sua è una famiglia numerosa, animata dai figli e da una compagna che ha sostituito la prima moglie dopo il divorzio. Con la liquidazione, Slimane si compra una barca, con l’idea di ambientarvi un ristorante. Attorno al progetto, si coagula tutta l’impresa familiare, compresa la ex moglie, che sa cucinare un favoloso cous cous di pesce.

La prima parte del film osserva l’ordinaria vita quotidiana con piglio quasi da documentario, senza pigiare sul tasto drammatico, ma descrivendo in dettaglio i rapporti che legano la dozzina di personaggi presenti. Il lento avvio può essere giustificato dall’intenzione di contrapporre la monotonia della vita portuale alla frenesia che accompagna il nuovo tentativo di Slimane e famiglia. Si crea così la giusta empatia fra spettatore e personaggi, funzionale alla preparazione della parte finale, tutta occupata da una cena che riunisce tutti. "Cous cous" è un racconto agrodolce sul "sogno francese" e sul suo probabile fallimento, ovvero sulla ricerca di una prosperità inaccessibile per problemi di razza o di origine sociale. I tentativi di integrazione della comunità mista sono minati da una burocrazia complessa e da una società francese non ostica, ma un po’ distante. Kechiche non fa dell’ingiustizia sociale un dramma troppo pesante, ma pur scegliendo uno sguardo ironico, conclude con un tono inevitabilmente rassegnato.

PER: Sono le donne a prendere in mano la situazione, in ogni contesto e ambiente. Alla fine resta lo spettacolo del cibo esotico e di una seducente danza del ventre.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 10 luglio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

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