IL CLUB DI JANE AUSTEN

Regia di: Robin Swincord
Attori: Maria Bello (Jocelyn), Hugh Dancy (Grigg), Amy Brenneman (Cynthia), Jimmie Smits (Dan), Maggie Grace (Allegra), Emily Blunt (Prudie), Kathy Baker e Mark Blucas
Sceneggiatura: Robin Swicord
Fotografia: John Toon
Musica: Aaron Zigman
Scenografo: Rusty Thomas
Montaggio: Maryann Brandon
Produttori: John Calley, Julie Lynn e Diana Napper
Co-Produttore: Kelly Thomas
Produttore associato: Lisa Medwid
Titolo originale: The Jane Austen Book Club
Origine: USA 2007
Distributore: Sony Pictures
Link: www.columbiatristar.it www.sonypictures.it
Durata: 105’
Produzione: Mockingbird Pictures e John Calley Productions
Programmato dal 18 gennaio 2008

L’adattamento lento e manieristico di "Memorie di una geisha", che Robin Swicord aveva curato tre anni fa, era un precedente preoccupante, visto che in questo caso l’ascendenza letteraria è addirittura doppia. Da un lato c’è un testo di partenza, scritto da Karen Jane Fowler, e dall’altro c’è un’autrice come Jane Austen che fa da filo conduttore. Non si può dire che il risultato sia troppo migliore, anche se le "comodità" del film corale attutiscono un po’ le debolezze comunque evidenti. Ci sono quattro amiche e fra queste la più anziana è Bernadette, che, dall’altro dei numerosi matrimoni falliti, decide di aiutare Sylvia, appena lasciata (per la prima volta) dal marito, istituendo un club di lettura, che coinvolge altre due amiche e avventori che si aggiungono, un po’ casualmente, strada facendo.

 

 

Ci sono sei romanzi da leggere e quindi occorrono sei persone: alle quattro amiche, fra le quali la figlia omosessuale di Bernadette, si aggiungono un’insegnante di francese che non ha mai visto la Francia (ed è sposata con un uomo che rinuncia a un viaggio a Parigi per una partita di basket) e un giovane ciclista che corteggia una delle donne de gruppo. Appoggiandosi sull’opera di Jane Austen, a cominciare da "Emma", ciascuno dei partecipanti cambia prospettiva sulle proprie relazioni amorose, per finire con un ecumenico happy ending, dove ognuno trova il suo equilibrio. Il film è pensato per un pubblico femminile e le ironie sugli uomini disseminate lungo la pellicola confortano questa scelta. Tuttavia, i personaggi mancano di profondità e la numerose scene di discussione presentano lo stesso interesse di quelle nelle sezioni di partito. Se uno spettatore è già un appassionato di Jane Austen, nonostante le pessime riduzioni cinematografiche delle sue opere, non troverà maggior conforto in questa sequela di confronti che ne grattano sì e no la superficie. Se, invece, la scrittrice non suscita emozioni, men che meno se ne otterranno da questa produzione anemica, priva di stile e originalità, al di là di un buon inizio.

PER: Casomai venisse la voglia di formare un club, ci sono stimoli e argomenti decisamente più interessanti.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 10 luglio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

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