KONTROLL

Regia di: Nimrod Antall
Attori: Sándor Csányi, Zoltán Mucsi, Csaba Pindroch, Sándor Badár, Zsolt Nagy, Bence Mátyássy e Gyôzô Szabó
Titolo originale: Kontroll
Origine: Ungheria
Distributore: Lady / Istituto Luce
Link: www.luce.it www.ladyfilm.it www.kontrollfilm.hu
Durata: 106’
Programmato dal 21 ottobre 2005

Ecco un modo originale per raccontare i nostri tempi confusi. Specie quelli di un paese come l’Ungheria, ancora alle prese con lo sbando dell’era post-Cortina di Ferro. Come i treni che scandiscono la storia, anche "Kontroll", film d’esordio di Nimrod Antal, ci mette del tempo per assumere il giusto ritmo. Quando ci arriva, però, dispiega un effetto dirompente, nella combinazione sempre mantenuta viva di ironia e dramma. Siamo nella metropolitana di Budapest e seguiamo la vita ordinaria di una squadra di controllori che pare più che altro una banda di squinternati. La loro giornata passa perlopiù fra insulti, aggressioni, botte o semplice indifferenza della gente che affolla i treni del servizio pubblico. All’inizio "Kontroll" sembra un film anarchico, poco focalizzato, più una serie di grotteschi sketch che una storia lineare. Antal dissemina personaggi di ogni genere, da un killer che spinge innocenti sotto i treni a ispettori arroganti, da un guidatore perennemente ubriaco alla figlia che si aggira nei vagoni vestita da orso. Con il procedere della storia, tuttavia, si stacca il personaggio di Bulcsù, caposquadra che ha scelto di vivere sempre nei sotterranei per sfuggire alla follia che c’è fuori. E’ lui a far confluire su se stesso il peso dei drammi che si materializzano anche in quel luogo tutt’altro che difeso. Isolarsi da questo mondo è impresa impossibile e allora meglio affrontare i propri fantasmi, come fa Bulcsù in una lunga sequenza finale di corsa lungo i binari della metropolitana, nell’affannosa ricerca della stazione successiva, per evitare di essere schiacciato dal treno in corsa. Antal sceglie il linguaggio del grottesco e dei colori carichi per raccontarci la sua visione del mondo, in questo ricollegandosi a una tradizione est europea ben radicata nel tempo. Dall’estetica forte e provocatoria, emerge il lavoro di un artista con una visione lucida e compatta del mondo, con debiti a molto cinema occidentale dei nostri anni (da "Trainspotting" a "Brazil") e una capacità di astrazione non comune. "Kontroll" esce in Italia portandosi dietro un ricco bagaglio di premi vinti in festival di mezzo mondo. Una garanzia in più di vedere un prodotto originale, stimolante e anche divertente nella sua stranezza calcolata.

PER: Antal ci ha messo nove mesi per ottenere il permesso di girare nella metropolitana di Budapest e ci è riuscito sottoscrivendo una dichiarazione che il suo film non sarebbe stato un documentario. Invece lo è, a leggerlo bene.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net )

 

home mail