FLIGHTPLAN - MISTERO IN VOLO

Regia di: Robert Schwentke
Attori: Jodie Foster, Kate Beahan, Sean Bean, Peter Sarsgaard, Judith Scott, Greta Scacchi e Marlene Lawston
Titolo originale: Flightplan
Origine: USA 2005
Distributore: Buena Vista
Link: www.buenavista.it
Durata: 103’
Programmato dal 4 novembre 2005

Un thriller ad alta quota segna il ritorno di Jodie Foster in un ruolo da protagonista, dopo la seconda gravidanza, come la prima portata a termine senza la presenza di un padre naturale. Inevitabile corre il pensiero a "Panic room", ultimo film da protagonista dell’attrice e regista americana (nel mezzo c’è stato "Una lunga domenica di passioni", recitato in francese). Anche qui, infatti, il personaggio principale è una madre chiamata a difendere una figlia in un ambiente chiuso. Stavolta non siamo nella stanza-bunker di un appartamento, ma dentro un aereo, sul quale la signora Kyle Pratt, recentemente diventata vedova, è salita con la figlioletta Anna. Almeno così dice lei, perché la bambina non è registrata fra i passeggeri imbarcati. Kyle sostiene che è stata rapita e nascosta sul velivolo, ragion per cui inizia a mettere a soqquadro l’intero aereo per ritrovarla. Inizialmente, ottiene un po’ di supporto dal comandante e da un poliziotto di volo, ma la bambina non si trova e presto si insinua il dubbio che la donna, causa il recente e traumatico lutto, sia vittima di allucinazioni da stress. D’altronde, perché mai ci dovrebbe essere un complotto ordito ai suoi danni?
Nella sua prima parte, "Flightplan" condivide con il pubblico gli stessi dubbi che si insinuano fra i passeggeri e i membri dell’equipaggio. E così dà corpo anche alle fobie post-11 Settembre, gettando ombre di sospetto sull’arabo di turno. L’ambiente chiuso del velivolo, decisamente più spazioso rispetto a quelli reali, è comunque sufficientemente opprimente per generare una situazione di tensione e ritrarre così un microcosmo rappresentativo dell’intera società americana (e non solo), pronta a riversare paure e sospetti sui soggetti più "facili". La soluzione del mistero ci dice che il terrore sta intorno a noi, invitando a riporre fiducia più sull’istinto materno che sull’autorità costituita. Il problema, tuttavia, è la sceneggiatura, troppo fantasiosa nel costruire l’intrigo, incapace di trovare una logica coerente e credibile, persino capace di scordarsi aspetti della vicenda non proprio trascurabili (ad esempio, chi e perché comunica, da terra, al comandante che la bambina sarebbe morta insieme al padre?).

PER: Peccato. Uno spunto iniziale interessante affoga via via nella banalità del genere.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net )

 

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