IN HER SHOES- SE FOSSI LEI

Regia di: Curtis Hanson
Attori: Cameron Diaz, Toni Collette, Shirley MacLaine e Mark Feuerstein
Titolo originale: In Her Shoes
Origine: USA 2005
Distributore: 20th Century Fox
Link: www.20thfox.it www.inhershoesmovie.com
Durata: 103’
Produzione: In Her Shoes c/o The Lot, Scott Free Productions, Deuce Three Production e Fox 2000 Pictures
Programmato dal 11 novembre 2005

Dal titolo, "In her shoes" parrebbe l’ennesima commedia su due persone, in questo caso sorelle, dai caratteri opposti, che per qualche motivo esoterico si trovano con ruoli e fisici scambiati. Niente affatto. Le protagoniste del film sono effettivamente antinomiche, all’inizio della storia, e il corso degli eventi le porterà a una progressiva inversione. Ma tutto avviene a livello psicologico, in una fase di cambiamento per entrambe, destinata a sanare antichi problemi familiari, a chiarire un rapporto fatto di amore e incomprensioni, a trovare per ciascuna delle sorelle un nuovo e più stabile equilibrio. Rose Feller è la più anziana delle due, fa l’avvocato, sembrerebbe più quadrata, ma sogna comunque la storia romantica della vita, che al momento però non pare troppo probabile. Maggie è più giovane, instabile, spiantata e incapace di esprimere qualunque genere di qualità. Entrambe sono profondamente insicure, ma sfogano in modo diverso la loro frustrazione. Vivranno per un po’ insieme, con risultati prossimi al disastro e, quindi, le loro strade vanno a dividersi per l’ennesima volta. Alla base dei loro problemi ci sono, come sempre, i genitori: la madre è morta suicida diversi anni prima e il padre si è risposato con una donna che ha occhi e pensieri solo per la figlia nata dalla loro unione. Attraverso lettere nascoste che riemergono casualmente, Maggie scopre di avere una nonna e decide di andarla a trovare, all’insaputa di Rose. La quale, nel frattempo, matura la decisione di lasciare un impiego promettente per dedicarsi a una nuova carriera di dogsitter.
Chiarito che non si tratta di una commediola leggera e sofisticata, occorre però precisare che "In her shoes" non è nemmeno un capolavoro di psicologia e senso della narrazione. Il regista, Curtis Hanson, aveva dato buona prova di sé nel noir, con "L.A. Confidential" e "La mano sulla culla", ma anche nel ritratto sociale, con "8 Mile". Alle prese con la commedia al femminile, mostra di non essere del tutto a suo agio e si mantiene sul convenzionale andante, lasciando fare alle attrici, con risultati anche interessanti soprattutto con l’inossidabile Shirley MacLaine e la sempre affidabile Toni Collette. La sceneggiatura non lo aiuta troppo, mantenendo sullo sfondo il trauma familiare, spiegando poco qualche scelta (Rose che lascia il lavoro in quattro e quattr’otto) e lasciando un fondo di indecisione fra il tono della commedia e quello del dramma, che Hanson porta solo in parte e stancamente verso la leggerezza.

PER: Per quanto di classe medio-alta, sempre di soap opera, in fondo, si tratta.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net )

 

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