HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO

Regia di: Mike Newell
Attori: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Maggie Smith, Rupert Grint, Ralph Fiennes, Miranda Richardson, Gary Oldman, Robbie Coltrane, Michael Gambon, Jason Isaacs, Tom Felton, Alan Rickman e Brendan Gleeson
Titolo originale: Harry Potter and the Goblet of Fire
Origine: USA e Inghilterra 2005
Distributore: Warner Bros.
Link: www.harrypotter.it www.warnerbros.it www.harrypotterfans.net www.harrypotter.warnerbros.com www.calicedifuoco.it
Durata: 150’
Produzione: Warner Bros. e Heyday Films
Programmato dal 25 novembre 2005

Con il successo planetario di "Harry Potter" bisogna fare i conti, al di là delle perplessità che possono sorgere leggendo i libri della Rowling o vedendo le trasposizioni sul grande schermo. E allora, diciamo subito che questo quarto episodio cinematografico della serie è il migliore di tutti. Il maghetto cresce e nel suo mondo entrano le prime passioni amorose, la gelosia e, soprattutto, la morte. Il male si concretizza e, perlomeno in questo episodio, vince, trasmettendo al pubblico un senso di pessimismo molto in linea con i tempi. Per i lettori accaniti dei libri, naturalmente, non c’è niente di sorprendente. "Il calice di fuoco" segna il ritorno in forma più o meno vivente di Voldemort, il cattivo che uccise i genitori di Harry Potter. I segni negativi arrivano subito, durante la coppa del mondo di Quidditch, nel quale fanno irruzione i Mangiamorte, lasciando al termine nel cielo il marchio di Voldemort, composto da un teschio e un serpente. Si bruciano in fretta le prime 150 pagine del libro, in meno di quindici minuti, per tornare rapidamente a Hogwarts e immergersi nel quarto anno di corso degli aspiranti maghi, tutti notevolmente più alti e maturi rispetto a quando li avevamo lasciati. Il fulcro della vicenda è lo svolgimento del torneo "Tre maghi", che mette a confronto un esponente di Hogwarts contro altri due di scuole ospiti. Il calice di fuoco, che seleziona i partecipanti, estrae però quattro nomi e l’ultimo, naturalmente, è quello del nostro eroe, ammesso nonostante non abbia i requisiti di età per partecipare a prove molto pericolose. Si compie così un percorso di maturazione precoce del ragazzo, chiamato a scelte difficili e allo stesso tempo tormentato da un sogno ricorrente collegato a Voldemort.
Dall’apertura rurale desaturata che pare presa dal Dickens rielaborato per il cinema da David Lean all’integrazione straordinariamente credibile degli effetti digitali nell’azione reale, il regista Mike Newell ("Quattro matrimoni e un funerale") sembra voler trarre linfa emotiva dagli elementi che, finora, erano stati usati soprattutto per generare meraviglia infantile. Così, facendo appello alla memoria cinematografica, passiamo da un inizio in stile musical, con l’arrivo delle squadre partecipanti al torneo, fino a un finale che rimanda a "Shining" (c’è un labirinto di siepi...), preludio dell’incontro fra Harry e Voldemort, che porta a un incrocio di incantesimi non troppo diverso da quello delle spade luminose di "Guerre stellari". La storia, insomma, si complica, si carica di nuovi significati e fa anche un po’ paura, tant’è che negli Usa il film è stato vietato ai minori di 13 anni non accompagnati.

PER: Inutile dire che ci sarebbe di meglio in giro, senza tutto questo spreco di mezzi e persone (13 minuti di titoli di coda...). Tanto vale invitare gli appassionati e i curiosi a godersi uno spettacolo per una volta non del tutto banale.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net )

 

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