ECCEZZZIUNALE VERAMENTE CAPITOLO SECONDO... ME

Regia di: Carlo Vanzina
Attori: Diego Abatantuono, Carlo Buccirosso, Sabrina Ferilli, Mauro Di Francesco, Ugo Conti, Nino Frassica, Anna Maria Barbera, Raffaello Tonon, Luigi Maria Burruano, Toni Sperandeo, i Turbolenti e i calciatori Costacurta, Dida, Ambrosini, Gattuso, Shevchenko e Maldini
Sceneggiatura: Diego Abatantuono, Carlo e Enrico Vanzina
Fotografia: Carlo Zamarion
Montaggio. Raimondo Crociani
Musica: Federico De Robertis
Produttore: Alessandro Fracassi
Origine: Italia 2005
Distributore: 01 distribution
Link: www.01distribution.it www.raicinema.it
Durata: 108’
Programmato dal 20 gennaio 2006

I cult movie non sono necessariamente dei capolavori. Più semplicemente, sono film che superano il tempo abituale dello sfruttamento e, in qualche modo, entrano nella memoria collettiva. "Eccezzziunale veramente" rientra nel novero dei cult. Nel 1983, il primo episodio segnò la definitiva consacrazione popolare di Diego Abatantuono e del suo personaggio del "terrunciello" (nato in coabitazione con il compianto Giorgio Porcaro, che qui è opportuno ricordare). Di fatto, segnò anche l’apice di una parabola che da lì in poi sarebbe precipitata, prima che l’attore si ricostruisse un’immagine più matura con Avati e Salvatores. All’epoca, mutatis mutandis, Abatantuono ambiva (e i Vanzina con lui) a ripercorrere il cammino di Totò. Qui, più che in tutti gli altri film di quel periodo, ci si andò abbastanza vicino. Oltre alla solita caratterizzazione del personaggio, comunque figlio del cabaret e non dell’avanspettacolo come il suo modello, c’era qualcosa della commedia all’italiana più classica, ovvero la capacità di gettare uno sguardo sulla società, seppure attraverso la caricatura grottesca. A oltre vent’anni di distanza, l’operazione nostalgia suona furba più che romantica. Abatantuono recita ancora i tre ruoli del primo film. Tirzan, tifoso juventino, si risveglia da un coma durato quindici anni e dovuto a un incidente con il suo camion. Il corpo è sano, ma la memoria è svanita. Ritrova comunque la moglie, che però si è rifatta una vita, proprio con l’uomo coinvolto nella fatale collisione di autotreni di quindici anni prima. Il menage a trois è servito. Donato Cavallo, ex capo della curva rossonera, torna in Italia dopo una lunga assenza. Scopre di avere un figlio, ultrà dell’Inter e così si finge anche lui tifoso nerazzurro per seguire il proprio erede. La sua ex compagna, nel frattempo, si è messo con il suo acerrimo nemico di allora, Peppino il Mazzolatore. Franco, infine, è pieno di debiti, ma durante una trasferta dell’Inter a Zurigo gli capita per le mani una valigia piena di soldi. Ripiana così la sua situazione finanziaria, ma dovrà fare i conti con i legittimi proprietari del denaro, pericolosissimi mafiosi palermitani. I fili narrativi dei tre episodi, integrati fra loro, sono risibili. Abatantuono rimedia in parte, mettendoci tutte le sue capacità istrioniche, con un parziale sostegno di Carlo Buccirosso e Nino Frassica. Le battute nascono tutte da strafalcioni o giochi di parole e qualcosa di divertente c’è. Di calcio, però, si parla solo nella parte finale e, in parte, all’inizio. Per il resto, fra un omaggio a "Letto a tre piazze" e la solita galleria di macchiette scontate, ci si trascina verso la fine, dove, per par condicio, dopo l’inevitabile sequela di battute sull’Inter, viene mostrato l’ultimo derby.

PER: I fan del primo film non mancano, anche nel mondo intellettuale. Fosse uscito a Natale, avrebbe contrastato la coppia Boldi-De Sica, che invece viene solo citata, in modo più riverente che ironico.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net )
Fino al 6 luglio 2006 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell'archivio.

 

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