LA GUERRA DI MARIO
Presentato al Festival di Locarno 2005

Regia di: Antonio Capuano
Attori: Valeria Golino, Marco Grieco, Andrea Renzi, Anita Caprioli, Rosaria De Ciccio, Antonio Pennarella, Valeria Sabel, Lucia Ragni, Imma Villa, Nunzio Gallo e Emanuele Annunziata
Fotografia: Luca Bigazzi
Musica: Pasquale Catalano
Costumi: Daniela Ciancio
Decorazioni: Lino Fiorito
Scenario: Antonio Capuano
Montaggio: Gio Giò Franchini
Origine: Italia 2005
Distributore: Medusa
Link: www.medusa.it www.fandango.it www.theworksltd.com www.indigofilm.it
Durata: 100’
Produzione: Nicola Giuliano per Indigo Film e Domenico Procacci per Fandango
Programmato dal 3 marzo 2006

Abbandonati, per una volta, gli orpelli affabulatori e i facili moralismi, Antonio Capuano ("Pianese Nunzio, 14 anni a maggio", "Polvere di Napoli") realizza, con "La guerra di Mario", il suo film migliore, il più misurato. Mario è un bambino di nove anni, cresciuti nella Napoli dei bassi, poi sottratto alla famiglia naturale e dato in affido temporaneo a una nuova coppia. I genitori adottivi sono Giulia e Sandro, borghesi della zona che guarda a Posillipo, quarantenni conviventi in cerca di una nuova esperienza che consolidi il loro rapporto. Lei, insegnante d’arte, scopre attraverso il rapporto con Mario una recondita parte di sé, provando un inedito entusiasmo, che però riflette soprattutto su se stessa, senza riuscire veramente a trasferirlo al bambino. Lui, giornalista sportivo, si sente presto trascurato dalla nuova situazione e lentamente si distacca dal nucleo. Mario ha una fantasia sfrenata, una libertà espressiva che la sua origine non ha mai frenato. Proiettato in un mondo che non gli appartiene, prova a interagire, ma il linguaggio non è lo stesso e gli effetti non sono troppo positivi. Perdipiù, in barba alle disposizioni del tribunale, la madre naturale non scompare dalla sua vita, anzi stabilisce un rapporto fin troppo confidenziale con Giulia. "La guerra di Mario" è un film ritagliato sul protagonista più giovane, un bambino realmente estroso e un po’ alieno, che recita in modo estremamente naturale. Valeria Golino e Andrea Renzi si adattano con efficace misura al racconto e alle situazioni che si creano.

 

 

Lo stile quasi documentaristico scelto da Capuano accentua l’estrema naturalezza delle scene girate, dando un senso di verosimiglianza prima di tutto emotiva alla vicenda. Intorno ai protagonisti, si muove la Napoli delle tante contraddizioni prima di tutto sociali, dei numerosi interrogativi lasciati senza risposta dagli amministratori anche più illuminati, ma anche della vitalità intrinseca, espressa nei colori e nei volti di soggetti in qualche modo tutti segnati. Capuano sceglie le donne per rappresentare le mille facce della città, da quella della madre di Giulia, ancora quasi borbonica nella posa, passando per quella di una Giulia che ritrova l’impeto anarchico degli anni giovanili, ma anche per Nunzia, madre irresponsabile e disperata di Mario, un giudice e una psicologa con le loro sensibilità e le responsabilità sulla vita dei bambini. Nella sua semplicità, "La guerra di Mario" è un film molto ricco, con un problema di fondo, però. Il contrasto sociale che illustra lascia senza la speranza che possa esistere un vero dialogo fra le diverse anime della città e, mutatis mutandis, di tutto il nostro Paese. Un lieto fine sarebbe stato forzato, ma un segno, una luce non avrebbe guastato.

PER: Giulia avrà una gravidanza naturale. Non sappiamo se sarà portata a buon fine, ma, così, seppur involontariamente, questo film finisce per mettersi contro le coppie di fatto e certi percorsi adottivi alternativi.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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