UN GIORNO PER SBAGLIO
Presentato al Courmayeur Noir in Festival 2005

Regia di: Julian Fellowes
Attori: Tom Wilkinson, Emily Watson, Rupert Everett e Hermione Norris
Titolo originale: Separate Lies
Origine: Gran Bretagna 2005
Distributore: 20th Century Fox
Link: www.20thfox.it
Durata: 85’
Programmato dal 10 marzo 2006

Niente di troppo nuovo sotto il sole offuscato della borghesia britannica. James è un avvocato brillante e sempre ben vestito, Anne una donna di casa priva di problemi e patemi. I due hanno casa a Londra e in campagna, dove vivono la loro vita apparentemente serena. Due fatti arrivano a spezzare questo equilibrio: l’avvento di un playboy di provenienza americana e un tragico incidente che toglie di mezzo il marito dell’ex governante. La pentola dei segreti inizia a ribollire, fino a scoperchiarsi. Anne confessa al marito di aver avuto una relazione con il giovane Bill e di essere stata alla guida dell’auto che ha investito la povera vittima. Che farà l’avvocato a questo punto? Prevarrà il senso di quella giustizia che di solito è chiamato a far rispettare o l’amore ancora vivo per la moglie? Niente di nuovo, si diceva. Di famiglie all’apparenza perfette che nascondono insoddisfazioni e noia se ne sono viste parecchie. Lo stesso dicasi dei susseguenti tradimenti e dei dubbi morali legati alla situazione che si è creata. Julian Fellowes, però, è colui che ha scritto il delizioso "Gosford Park", diretto da Robert Altman. Qualche raffinatezza di regia e variante narrativa, dunque, arriva strada facendo. Se queste ultime nascondono le sorprese svelate nell’ultima parte del film, sul piano tecnico possiamo sottolineare la scena della confessione di Anne, che la donna racconta al marito mentre con grande tranquillità prepara la cena. James, durante una passeggiata con la moglie nel parco, raccoglie la palla che un bambino stava andando a prendere, concentrando in un solo gesto o sguardo tutto il tema dell’assenza di figli nella sua famiglia. Tuttavia, nel suo complesso, la storia non decolla, procede lenta e piatta come uno sceneggiato televisivo, lascia poco spazio all’ironia e alle divagazioni. L’analisi sulla upper class britannica resta un po’ in superficie, pecca di didascalismo e si perde in un privato in ultima analisi poco interessante.

PER: Un po’ noir un po’ introspezione psicologica, senza scegliere né l’una né l’altra strada.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Fino al 6 luglio 2006 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell’archivio.

 

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