FUOCO SU DI ME

Regia di: Lamberto Lambertini
Attori: Omar Sharif, Massimiliano Varrese, Sonaly Kulkarni, Zoltan Ratoti e Maurizio Donadoni
Origine: Italia 2005
Distributore: Istituto Luce
Link: www.luce.it
Durata: 100’
Programmato dal 31 marzo 2006

Seguendo la lezione di registi come i fratelli Taviani, Lamberto Lambertini si cimenta nel dramma storico, con il suo secondo film (il primo, "Vrindavan FIlm Studios", è di dieci anni fa ed è finito nel grande calderone degli "svisti" italiani). L’impresa, di per sé già non facile, si complica per l’intenzione del regista di compenetrare la dimensione reale con quella onirica, in un’opera in costume girata con mezzi non troppo ricchi. Siamo nella Napoli del 1815, agli sgoccioli del regno di Gioacchino Murat, sovrano visionario e megalomane come il cognato Napoleone, che immaginò un’Italia unita, ma condivise il destino della sconfitta propria dei protagonisti della fase rivoluzionaria, "normalizzata" dal Congresso di Vienna. Il ventenne Eugenio rientra a casa come ferito di guerra, viene ospitato dal nonno aristocratico e illuminato, ritrova un cugino compagno d’infanzia e inizia un processo di riflessione profonda, che lo porterà a rinnegare la guerra e a scoprire nuovi ideali. Incontrato l’amore assoluto, incarnato dalla bellissima Graziella, il giovane arriverà a disertare, anche se solo per un certo periodo di tempo, per poi rientrare nei ranghi, coperto dal cugino e andare incontro al proprio destino, sulla scia del tentativo velleitario di Murat di impedire il ritorno di Ferdinando di Borbone. E’ evidente il tentativo del film di collegare il periodo storico scelto per l’ambientazione con i giorni nostri. I dubbi del giovane soldato e gli ideali bruciati nei meccanismi del potere rimandano alla Storia recente. A questo si abbina il ritratto di una Napoli meticcia e ricca di colori, sublimata nella scelta di far interpretare Graziella a un’attrice indiana (era fra le protagoniste di "Matrimoni e pregiudizi") e il nonno a Omar Sharif. Tuttavia, al di là delle lodevoli intenzioni, "Fuoco su di me" presenta di sé un’immagine un po’ troppo artigianale nell’estetica e in alcune scelte formali (i frequenti fuori campo, per esempio), un fluire di parole spesso eccessive rispetto al contesto dal quale scaturiscono, con scene spesso scollate fra loro. Censurabile, poi, la scelta di affidare il ruolo del protagonista a un attore di "Carabinieri". Confusi erano quei tempi come i nostri, ma non è con la pura riproduzione in forma di quadro naif di un’epoca lontana che si serve la comprensione dell’attualità né, in ultima analisi, la causa del nostro cinema.

PER: Una lezioncina affidata a un narratore spesso pedante.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Fino al 6 luglio 2006 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell’archivio.

 

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