LA FAMIGLIA OMICIDI

Regia di: Niall Johnson
Attori: Rowan Atkinson (Walter Goodfellow), Kristin Scott Thomas (Gloria), Maggie Smith (Grace) e Patrick Swayze (Lance)
Titolo originale: Keeping Mum
Origine: Gran Bretagna 2005
Distributore: 01 distribution
Link: www.01distribution.it
Durata: 103’
Programmato dal 13 aprile 2006

Per i fan di Mr. Bean, va detto subito che qui Rowan Atkinson parla. Questo automaticamente colloca "La famiglia omicidi" non tra i film comici, bensì fra le commedie, come "Rat race" e soprattutto "Quattro matrimoni e un funerale", cui questa pellicola va associata per la similitudine del personaggio interpretato da Atkinson, un prete piuttosto svagato. Anzi, per meglio dire, qui siamo nel terreno consolidato della commedia nera britannica, dalla quale non è lecito attendersi nulla più di quanto visto in molti altri esempi letterati, teatrali e cinematografici già prodotti Oltremanica. Nel paesino di Little Wallop (57 abitanti, ma sembrano molti di più), vive la famiglia del reverendo Goodfellow, parroco preso dai problemi del borgo assai più di quelli familiari. La moglie è chiaramente insoddisfatta e il rapporto con il maestro di golf (americano e donnaiolo) pende pericolosamente verso l’adulterio. La figlia maggiore è una ninfomane che cambia ragazzo come le mutande e il figlio minore è un complessato che si fa vessare dai bulletti in bicicletta della scuola che frequenta. Un giorno arriva una nuova governante, apparentemente una vecchietta dall’aspetto placido. Pian piano, grazie al suo apporto, i problemi familiari si risolvono, anche se qualcuno degli ostacoli "umani" alla serenità del focolare scompare all’improvviso.

 

 

Sappiamo dall’antefatto che la vecchietta, 43 anni prima, stava viaggiando su un treno con un baule che conteneva il corpo fatto a pezzi del marito e della sua amante, quindi è facile capire chi abbia agito per risolvere i problemi dei Goodfellow. A parte l’apparizione raccapricciante di Patrick Swayze in tanga, il film è totalmente british nel tono, nell’ambientazione e nelle situazioni. Atkinson, Smith e Scott Thomas sembrano perfettamente a loro agio, anche perché non fanno nulla che non hanno già fatto in passato. Lo humor c’è, è certamente nero, ma piuttosto gentile, di quelli che strappano qualche sorrisetto, non certo grasse risate. Insomma, non c’è nulla di particolarmente originale in "La famiglia omicidi", nessuna sorpresa, ma talvolta un piatto classico può essere apprezzato più di un esperimento di nouvelle cuisine.

PER: Qualche scorrettezza in più e un po’ di situazioni alla Bean non avrebbero guastato.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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