FALSE VERITA’ Regia di: Atom Egoyan Atom Egoyan è regista da sempre attento ad alcuni temi che gli sono cari, dalla realtà inevitabilmente mediata dall’occhio cinematografico ai modi di vedere le cose, fino al rapporto fisico e all’identità che varia in rapporto al grado di "esibizione" verso il prossimo che si assume. "False verità" nasconde dietro una confezione insolitamente più elegante, da raffinato noir, gli stessi temi, semmai virati qua e là da un po’ di ironia in più. L’antefatto del film, ma anche il suo filo conduttore, accade negli anni '50, quando il duo comico Collins e Morris si separa, dopo un’ultima serata benefica, ma soprattutto dopo il ritrovamento del cadavere di una ragazza nella vasca da bagno della suite dove, poco prima, entrambi si erano con lei divertiti. Collins ha manie violente, che talvolta esercita anche sul pubblico, specie se ruba la scena a lui o al compagno. Morris appare appena più quadrato, ma il sesso è più di una fissazione per lui. Quindici anni dopo, un’aspirante giornalista torna a indagare sulla storia e rintraccia i due, ormai separati da un pezzo. Karen, così si chiama, appare determinata nella ricerca della verità su cosa accadde quella fatale notte. |
La sua inusuale tecnica è di sedurre i suoi bersagli e condividere con loro qualche intimità. Il gioco si fa relativamente duro, quando si devono scoprire i veri sentimenti, ma c’entra qualcosa anche l’identità della giovane Karen, che non incontra nel 1972 per la prima volta Collins e Morris. L’attesa per lo svelamento della verità finale rende la storia nel complesso affascinante. Il percorso è segnato da un gusto camp per le immagini, qualche reminiscenza dell’Egoyan di "Exotica" e un senso diffuso di morte che accompagna le ricerche della ragazza e i ricordi del duo comico. Tuttavia, la scelta del noir avrebbe consigliato un maggior calore nel racconto della vicenda, che invece si perde un po’ nel manierismo fin troppo spinto del regista, certamente più a suo agio con le storie raccolte, l’indagine sulle psicologie minime e la capacità di entrare con l’occhio cinematografico nella scena che riprende. PER : Omaggio obliquo alla coppia Jerry Lewis e Dean Martin, che svela comunque un lato oscuro del mondo dello spettacolo.Roberto Bonino (Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net) |
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