FIREWALL

Regia di: Richard Locraine
Attori: Harrison Ford, Paul Bettany, Virginia Madsen, Mary Lynn Rajskub, Robert Patrick, Robert Foster e Alan Arkin
Sceneggiatura: Joe Forte
Fotografia: Marco Pontecorvo
Scenografo: Brian Morris
Montaggio: Jim Page
Musica: Alexandre Despiat
Produttori esecutivi: Brent O'Connor, Charlie Lyons, Dana Goldberg e Bruce Berman
Produttori: Armyan Bernstein, Jonathan Shestack e Basil Iwanyk
Titolo originale: Firewall
Origine: USA 2005
Distributore: Warner Bros.
Link: www.warnerbros.it www.accessonegatofilm.it www.firewallmovie.com
Durata: 100’
Produzione: Warner Bros Pictures, Village Roadshow Pictures, Beacon Pictures e Thunder Road
Programmato dal 28 aprile 2006

Ci sono film che si definiscono dal nome dell’interprete principale. Se in cima ai manifesti c’è scritto "Steven Seagal" si sa già a cosa si va incontro. Lo stesso discorso, ormai, vale per Harrison Ford. L’esperto di sicurezza informatica bancaria di "Firewall" è lo stesso uomo cui hanno sottratto l’aereo personale ("Air Force One"), ha trovato la moglie assassinata ("Il fuggitivo"), si trova con la famiglia nel mirino dei terroristi ("Giochi di potere"), è stato tradito dal suo presidente ("Sotto il segno del pericolo") o cerca la moglie rapita a Parigi ("Frantic"). Con poche eccezioni, siamo alle solite. E questa non è un’eccezione. Jack Stanfield è un uomo onesto, un dirigente alle prese con i soliti problemi della sua categoria, cioè il lavoro stressante, le fusioni dietro l’angolo, i figli teledipendenti. All’improvviso una banda di professionisti fa irruzione in casa sua, mette sotto ostaggio moglie e prole, installa varie telecamere e fa capire di non avere alcuna voglia di scherzare. Bill Cox, il capo dei cattivi, vuole servirsi di Jack per manomettere i sistemi di sicurezza della banca dove quest’ultimo lavora e fargli trasferire 100 milioni di dollari su un conto off-shore. A questo punto, il dirigente qualunque si trasforma nel presidente degli Stati Uniti (o nell’agente Jack Ryasn, fate voi), assume la tipica smorfia che vuol dire "Non dovevi toccare la mia famiglia" e inizia il classico gioco del gatto con il topo.

 

 

I primi tentativi di ribellione allo stato delle cose finiscono male e mettono a repentaglio la vita degli ostaggi, ma la chiave per uscirne si trova sempre, altrimenti non saremmo in un film con Harrison Ford. Varrebbe la pena ricordare che l’attore ha 63 anni e per quanto sia da ammirare la sua forma fisica, appaino un po’ singolare la composizione della sua famiglia e soprattutto le colluttazioni con gli assai più giovani cattivi della banda. Al di là della ripetitività del soggetto, questo film dà largo spazio alla tecnologia e, come capita sempre, lo fa in modo superficiale, quando non ridicolo. Si può tralasciare il fatto che i computer paiono sempre accendersi miracolosamente già sulla pagina voluta dall’utente, ma la connessione a Internet sotto un ponte è un po’ troppo, per tacere dell’idea di dotare il cane di famiglia di dispositivo Gps quanto mai opportuno.

PER: Un film che si potrebbe addirittura vedere sul telefonino.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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