GIU’ PER IL TUBO Regia di: Henry Anderson, David Bowers e Sam FellSoggetto: Sam Fell, Peter Lord, Dick Clement e Ian La Frenais Sceneggiatura: Dick Clement, Ian La Frenais, Chris Lloyd, Joe Keenan e Will Davies Produttore esecutivo:Peter Lord Produttori: Cecil Kramer, Peter Lord e David Sproxton Titolo originale: Flushed Away Origine: USA 2006 Distributore: Uip Link: www.uip.it www.universalstudios.com www.dreamworks.com www.flushedaway.com Durata: 90’ Produzione: DreamWorks Animation e Aardman Animations Programmato dal 22 dicembre 2006 La consolidata abilità del team di computer animation della Dreamworks si combina con la stralunata capacità di creare personaggi e raccontarli della Aardman (i creatori di Wallace e Gromit). Nasce così "Giù per il tubo", un’avventura nei sotterranei di Londra che offre ai bambini una buona dose di situazioni buffe e sa intrattenere anche gli adulti, come ai bei tempi dei cartoon Warner. Roddy St. James è un topo di città, che vive comodamente in una casa signorile. L’irruzione nel suo regno di un "collega" dei bassifondi gli cambia la vita. Quest’ultimo, infatti, lo butterà nel water della casa e poi lascerà andare lo sciacquone, proiettando il pavido roditore nel variopinto quanto mefitico mondo delle fogne. Nel tentativo di riguadagnare la via di casa, Roddy incontra la "navigatrice" Rita, se ne invaghisce e intraprende con lei un viaggio acquatico ricco di imprevisti, anche a causa dell’inseguimento messo in atto dal rospo Toad e dalla sua squinternata gang. La storia ha un umorismo molto britannico, al di là del tema di base e già su questo costruisce momenti gustosi, come l’accenno alla nazionale di calcio inglese che "quasi" vince la Coppa del Mondo. Ma la forza di "Giù per il tubo" deriva soprattutto dal lavoro del team di animazione, che ha creato un ambiente continuamente mutevole, dove continuano ad accadere cose nuove e l’inventiva è lasciata a briglia sciolta. Le gag, così, nascono spesso dal nulla, con intrusioni che rimandano allo stile del disegnatore italiano Jacovitti, come nel caso degli inserti con il coro delle lumache canterine, oppure che pescano nel vasto panorama delle citazioni ("Batman", per esempio). La Aardman è diventata famosa lavorando con la plastilina e usando la tecnica della stop motion, ma qui, grazie al lavoro della Dreamworks, si è raggiunto un buon compromesso con l’animazione computerizzata. La gag sono frequenti e anche verso la fina appaiono nuovi personaggi buffi. I riferimenti alla comicità di Benny Hill e battute come quelle sul temperamento dei francesi ammiccano a un pubblico più adulto che, per una volta, può andare al cinema anche non accompagnato dai bambini. PER : Per essere un film che spesso galleggia letteralmente su un mare di feci, si deve apprezzare la quasi totale assenza di situazioni scatologiche.Roberto Bonino (Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net) |
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