HAPPY FEET

Regia di: George Miller
Con le voci originali di: Robin Williams, Nicole Kidman, Elijah Wood, Hugh Jackman, Britanny Murphy, Hugo Weaving, Anthony LaPaglia, Magda Szubanski e Leslie Nilsen
Sceneggiatura. George Miller, John Collee, Judy Morris e Warren Coleman
Produttori esecutivi: Zareh Nalbandian, Graham Burke, Dana Goldberg e Bruce Berman
Produttori: Doug Mitchell, George Miller e Bill Miller
Titolo originale: Happy Feet
Origine: USA 2006
Distributore: Warner Bros.
Link: www.warnerbros.it www.happyfeet.it www2.warnerbros.com/happyfeet
Durata: 87’
Produzione: Village Roadshow Pictures Inc. e Kennedy Miller Prods.
Programmato dal 1 dicembre 2006

Vedendo un documentario da Oscar come "La marcia dei pinguini", si capisce come questa sia una specie animale con il senso del ritmo. "Happy feet" insiste su questa caratteristica e costruisce una storia animata sul personaggio di un pinguino che sembra nato per danzare. Solo che, nella comunità degli "imperatori" che vivono al Polo, è un diverso, perché tutti i suoi simili, in realtà, sono bravi soprattutto a cantare. George Miller, già regista di "Babe, il maialino coraggioso", costruisce, insieme a uno straordinario team di animatori, ha creato un vero e proprio musical, un colossale "holiday on ice" ambientato in un Antartide così realistico da somigliare a un documentario del National Geographic. A questo, grazie al "motion capture" digitale, si aggiunge una coreografia accurata e passi di danza copiati dallo stile del virtuoso Savion Glover. Lo spettacolo è assicurato e tale si dimostra, almeno per tutta la prima parte del film, nella quale si delinea il personaggio di Mambo, quello della sua fidanzatina Gloria, dei genitori Memphis (omaggio a Presley) e Norma Jean (omaggio a Marylin Monroe) e dei capi conservatori della comunità.

 

 

Il problema di tutti i ricchi cartoni animati di oggi, tuttavia, è quello di dover rientrare dalle spese cercando di interessare il pubblico più vasto possibile. Così, nella seconda parte, "Happy feet" prende la piega ambientalista e porta, senza troppe spiegazioni, il nostro eroe ormai cresciuto a spingersi verso i confini della banchisa, per scoprire che la causa della penuria di pesce che potrebbe portare alla decimazione dei pinguini è l’uomo, con i suoi rompighiaccio e la sua incuranza della natura. Questa evoluzione narrativa appare un po’ troppo contorta per il pubblico infantile, mentre il lieto fine appiccicato con bonarietà eccessiva finisce per scontentare tutti.

PER: Assistere comunque a uno spettacolo straordinario, dove occorre avere pazienza se non si amano troppo gli inserti musicali.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Fino al 8 gennaio 2007 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell’archivio.

 

home mail