HAPPY FEET Regia di: George Miller Vedendo un documentario da Oscar come "La marcia dei pinguini", si capisce come questa sia una specie animale con il senso del ritmo. "Happy feet" insiste su questa caratteristica e costruisce una storia animata sul personaggio di un pinguino che sembra nato per danzare. Solo che, nella comunità degli "imperatori" che vivono al Polo, è un diverso, perché tutti i suoi simili, in realtà, sono bravi soprattutto a cantare. George Miller, già regista di "Babe, il maialino coraggioso", costruisce, insieme a uno straordinario team di animatori, ha creato un vero e proprio musical, un colossale "holiday on ice" ambientato in un Antartide così realistico da somigliare a un documentario del National Geographic. A questo, grazie al "motion capture" digitale, si aggiunge una coreografia accurata e passi di danza copiati dallo stile del virtuoso Savion Glover. Lo spettacolo è assicurato e tale si dimostra, almeno per tutta la prima parte del film, nella quale si delinea il personaggio di Mambo, quello della sua fidanzatina Gloria, dei genitori Memphis (omaggio a Presley) e Norma Jean (omaggio a Marylin Monroe) e dei capi conservatori della comunità. |
Il problema di tutti i ricchi cartoni animati di oggi, tuttavia, è quello di dover rientrare dalle spese cercando di interessare il pubblico più vasto possibile. Così, nella seconda parte, "Happy feet" prende la piega ambientalista e porta, senza troppe spiegazioni, il nostro eroe ormai cresciuto a spingersi verso i confini della banchisa, per scoprire che la causa della penuria di pesce che potrebbe portare alla decimazione dei pinguini è l’uomo, con i suoi rompighiaccio e la sua incuranza della natura. Questa evoluzione narrativa appare un po’ troppo contorta per il pubblico infantile, mentre il lieto fine appiccicato con bonarietà eccessiva finisce per scontentare tutti. PER : Assistere comunque a uno spettacolo straordinario, dove occorre avere pazienza se non si amano troppo gli inserti musicali.Roberto Bonino (Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net) |
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