IO, L’ALTRO

Regia di: Mohsen Melliti
Attori: Raul Bova e Giovanni Martorana
Origine: Italia 2007
Distributore: 20th Century Fox
Link: www.20thfox.it www.iolaltro.it
Durata: 80’
Programmato dal 18 maggio 2007

Il titolo del film rimanda addirittura a Majakovskji. Ciascuno di noi, in determinate condizioni psicologiche o sociali, può guardare con occhi diversi "l’altro", il fratello che improvvisamente diventa nemico. Ma noi stessi possiamo diventare "altri", cambiare nell’intimo se perdiamo di vista i valori umani che dovrebbero sempre guidarci. Questi temi alti, sono declinati da regista e scrittore tunisino Mohsen Melliti in un film claustrofobico, tutto ambientato su una barca, con due soli protagonisti, Giuseppe e Yousef, stesso nome, l’uno e il suo doppio "diverso". Sullo sfondo c’è il tema del terrorismo, dell’interpretazione dei fatti che i media danno, dei sospetti che si generano quando un’intera razza viene messa alla gogna per l’azione di alcuni, sempre ammesso che siano loro i veri colpevoli. I due protagonisti sono pescatori, lavorano insieme da tempo, parlano delle rispettive famiglie, delle abitudini, delle persone con cui hanno a che fare. Vanno al largo, cercano di trovare il pesce e poi di venderlo. La radio comincia a raccontare di un ricercato, fra i responsabili della strage che Al-Qaeda ha compiuto a Madrid. Il nome coincide con quello del socio di Giuseppe e lui pian piano comincia a essere roso dal sospetto di avere in barca un pericoloso terrorista. Yousef sorride, ci scherza sopra, nega senza troppa convinzione. E così il sospetto cresce, fino a esasperare il rapporto fra i due, su una barca peraltro in avaria. Ci sarebbe parecchia carne al fuoco, ma per ambientare un film in mezzo al mare, con due soli personaggi e un intreccio basato su tensioni psicologiche, occorreva una mano pregiata e un ritmo degno di un "Ore 10: calma piatta", esordio di Nicole Kidman di fine anni 80. Invece, Melliti si perde molto rapidamente, lascia fare agli attori e ci mette intorno una trama piena espedienti narrativi scricchiolanti, dagli indizi che portano Giuseppe al sospetto, fino all’epilogo drammatico. L’unica immagine insolita, ma buttata lì e lasciata in balia del mare ondulato, è un subdolo morphing che cambia il volto di Bin Laden in quello di Padre Pio.

PER: Per le fan di Raul Bova c’è trippa, per gli altri solo "calma piatta".

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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