HALLOWEEN: THE BEGINNING

Regia di: Rob Zombie
Attori: Malcolm McDowell, Sheri Moon Zombie, Tyler Mane, Scout Taylor-Compton, Brad Dourif, Danielle Harris, William Forsythe e Daeg Faerch
Sceneggiatura: Rob Zombie
Fotografia: Phil Parmet
Scenografo: Anthony Tremblay
Montaggio: Glenn Garland
Musica: Tyler Bates
Produttori esecutivi: Bob Weinstein, Harvey Weinstein e Matthew Stein
Produttori: Malek Akkad, Andy Gould e Rob Zombie
Titolo originale: Halloween: the Beginning
Origine: USA 2007
Distributore: Key Films
Link: www.halloween-themovie.com www.halloweenmovies.com www.keyfilms.it www.kfilms.it www.mgm.com www.luckyred.it www.weinsteinco.com www.dimensionfilms.com
Durata: 110’
Produzione: Dimension Films
Programmato dal 4 gennaio 2008

Il remake è un terreno pericoloso, soprattutto se si sceglie di rifare un film di culto. "Halloween" certamente lo è, non solo per gli appassionati dell’horror, ma anche per gli esegeti di un regista come John Carpenter, capace di darci negli anni capolavori come "1997 – Fuga da New York" o "La cosa". Rob Zombie certamente doveva sapere a cosa sarebbe andato incontro, decidendo di "reinventare", come ha più volte ripetuto in sede di presentazione, un originale prodotto nel 1978 e capace di generare altri sei capitoli successivi, tutti inesorabilmente inferiori al capostipite, ancorché diretti da altri registi. Il suo pedigree, peraltro, parla di un passato musicale nell’heavy metal più trucido e di due regie cinematografiche non del tutto trascurabili, in particolare La casa del diavolo, per la capacità di calare lo splatter in un contesto adeguatamente disturbante. "Halloween" versione 2007, purtroppo, disattende le pur interessanti premesse. Non è un vero e proprio remake, almeno per due terzi, ma semmai un prequel. Il futuro serial killer Michael Myers, infatti, viene introdotto nella sua infanzia, calata in un contesto familiare deviato, con una madre spogliarellista, un patrigno buono a nulla e violento e una sorella intenta a scoprire con sorprendente precocia la propria sessualità. Il piccolo Michael subisce per un po’ le angherie in casa e a scuola, finché non scoppia e comincia a commettere vendicativi omicidi, a cominciare proprio dal patrigno. Undici mesi dopo, troviamo il ragazzo sotto le cure di uno psichiatra, che cerca di percepire l’anima del giovane psicopatico.

 

 

La madre si rifà viva e gli fa mangiare la sua zuppa, ma Michael resta impenetrabile, apparentemente senza ricordarsi delle atrocità commesse. Lentamente, piomba in un mutismo semicomatoso e finisce per assassinare un’infermiera a colpi di forchetta nella giugulare. A questo punto la madre si fa esplodere la testa davanti ai video di famiglia. In pratica, qui comincia il vero e proprio remake, con il Myers cresciuto che torna dalle parti di casa per cercare la sorella e un’ampia serie di omicidi di persone che vanno a infrattarsi nella sua casa in rovina o semplicemente si trovano sul suo cammino. Il tentativo di Zombie è di contestualizzare il suo protagonista, spiegandoci da dove arriva la sua crudeltà. Ma per essere credibili e penetranti occorre una profondità che proprio questo autore non sembra possedere. Il fascino dell’originale stava anche nel mistero che circondava il serial killer, silenzioso e implacabile, minaccia costante su una società che era il vero centro narrativo del film. Qui si perde troppo tempo a parlare, in modo scontato e pieno di cliché, di un’infanzia disfunzionale, senza generare una vera inquietudine nello spettatore. Quando arrivano le scene che gli appassionati attendevano fin dall’inizio, Zombie punta sul disgusto più che sullo spavento. A troppo analizzare il mostro, si finisce per ucciderlo.

PER: Copia carbone sbiadita dell’originale, "Halloween" al massimo potrà piacere agli adolescenti cresciuti a videoclip.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 10 luglio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

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