MELISSA P

Regia di: Luca Guadagnino
Attori: Maria Valverde, Fabrizia Sacchi, Geraldine Chaplin, Primo Reggiani, Letizia Ciampa e Fabrizia Sacchi
Origine: Italia 2005
Distributore: Sony Pictures
Link: www.columbiatristar.it www.sonypictures.it www.melissa-p.it www.melissap.org
Produzione: Bess Film Italia, Sony Pictures Italia e Pentagrama Film España
Programmato dal 18 novembre 2005

Sono così rari, in Italia, i successi letterari scritti da autori indigeni che la trasposizione cinematografica sembra una garanzia quasi automatica. Qui, poi, si tratta di "Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire", scabroso romanzo d’esordio della giovanissima Melissa P, sorta di diario all’iniziazione sessuale di una minorenne che cresce e matura passando attraverso esperienze sempre più estreme. Il libro, in verità, solleticava il sospetto dello scandalo costruito ad arte e la freddezza con la quale è stata accolta la seconda prova dell’autrice, "L’odore del tuo respiro", ne è una conferma. Il film di Luca Guadagnino, autore fin qui di prove interessanti ("The protagonists" e "Mundo civilizado", entrambi poco visti), prova a dare una consecutio narrativa più compiuta alla storia di Melissa, rispetto ai frammenti che componevano il romanzo. Ma la sostanza, purtroppo, resta la stessa. La protagonista è, all’inizio, una sedicenne liceale come tante, borghese, con genitori "normalmente" distratti (il padre, anzi, è proprio assente), presa nei propri sogni e nelle prime passioncelle. Le sarà fatale quella per Daniele, riccastro in cerca di emozioni forti, che la inizia al sesso di gruppo con l’amico Arnaldo. Questa e tutte le esperienze che seguiranno rivelano una sorta di doppia anima della ragazza, tanto desiderosa di "comandare" le situazioni sempre più laide nelle quali andrà a cacciarsi quanto impaurita e traumatizzata dopo averle vissute. Non c’è desiderio né amore nel sesso che vediamo. Solo una specie di sfogo per tutti, un modo di uscire dalla noia della vita quotidiana, la mancanza di punti di riferimento, che non sono in famiglia, ma neanche nei classici ambienti di aggregazione sociale.
A essere ottimisti, "Melissa P" potrebbe essere il negativo di "Tre metri sopra il cielo", il ritratto di una società sbandata, che manda i figli verso l’oscurità, senza nemmeno accorgersene. I nonni, che vengono da un’altra epoca e, come quella di Melissa, sono pure un po’ alternativi, avrebbero lo spessore per insegnare qualcosa alle nuove generazioni, ma purtroppo, l’anagrafe gioca loro contro. L’impianto narrativo funzionerebbe anche, ma lo svolgimento è freddo, compiaciuto, irrisolto nei punti-cardine, come l’analisi delle motivazioni che spingono la protagonista a calarsi nelle esperienze che le si presentano davanti, la dicotomia fra paura e desiderio, il senso dei frequenti cambiamenti. Se poi il risultato finale di un processo così vissuto e anche doloroso è il ritorno nelle braccia della madre, allora alla falsa provocazione si aggiunge anche un fastidioso moralismo che non si può proprio digerire.

PER: Produce Francesca Neri. E infatti sembra "Le età di Lulù". Ma in peggio.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net )

 

 

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