LA MIA VITA A GARDEN STATE Regia di: Zach BraffAttori: Zach Braff, Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Ian Holm e Kenneth Graymez Titolo originale: Garden State Origine: USA 2005 Distributore: Buena Vista Link: www.buenavista.it Durata: 108’ Programmato dal 17 giugno 2005 Indubbiamente, c'è della sostanza nel debutto alla regia del giovane Zach Braff, anche interprete di "La mia vita a Garden State". Dietro la piccola e delicata commedia sentimentale, si cela un mondo di strani personaggi, gente che vive su una barca ferma sulla soglia di una gigantesca cava o che pattina vestita da alligatore o ancora che approfitta del mestiere di becchino per trafficare con gli ori che adornano i morti da seppellire. Soprattutto, c'è un ritratto di giovani con problemi di inadeguatezza agli standard della normalità, che hanno bisogno di gesti esclusivi per sentirsi unici. Di per sé, si ruota intorno alla semplice storia di Andrew Largeman, giovane che ritorna al paese natale, nel New Jersey, per la morte della madre, una donna paraplegica morta scivolando nella vasca da bagno. Qui ritrova il vecchio amico Mark, evita accuratamente ogni comunicazione con il padre psichiatra e incontra una dolcissima ragazza di nome Sam, epilettica raccontatrice di bugie, che vive con la madre, una fratello di colore e tre dobermann. Al di là della vicenda, colpisce l'incredibile quantità di piccoli particolari, perlopiù buffamente acuti, che vengono disseminati lungo il film. Andrew viaggia in sidecar, mentre Sam si porta un casco per attutire le botte in testa quando arriva una crisi. La madre di Mark ha un giovane fidanzato che lavora in un ristorante a tema medievale e se ne va in giro con l'armatura indosso. E potremmo continuare. Piano piano, sotto la scorza di questa umanità stralunata, si rivelano anche i grandi drammi che hanno segnato la vita, soprattutto di Andrew, ragazzo che, grazie a Sam, riesce finalmente a confrontarsi con il padre e con la vita, senza doverne di nuovo fuggire. PER : Uno di quei piccoli e sorprendenti film indipendenti che l'America ogni tanto riesce a sfornare, solo un po' debole nello scontato happy ending.Roberto Bonino (Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net ) |
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