M:I:3 - MISSION: IMPOSSIBLE III

Regia di: JJ Abrams
Attori: Tom Cruise, Philip Seymour Hoffman, Ving Rhames, Billy Crudup, Michelle Monaghan, Jonathan Rhys Meyers, Keri Russell, Maggie Q, Laurence Fishburne e Simon Pegg
Sceneggiatura: Alex Kurtzman & Roberto Orci & JJ Abrams, basato sulle serie televisive create da Bruce Geller
Fotografia: Dan Mindel
Scenografo. Scott Chambliss
Montaggio: Mary Jo Markey e Maryann Brandon
Musica: Michael Giacchino
Produttore esecutivo: Stratton Leopold
Produttori: Tom Cruise e Paula Wagner
Titolo originale: M:i:III
Origine: USA 2005
Distributore: Uip
Link: www.uip.it www.paramount.com www.missionimpossible.com
Durata: 125’
Produzione: Cruise/Wagner Productions
Programmato dal 5 maggio 2005

C’è azione, c’è la solita dose di corse, c’è un intrigo spionistico, c’è il messaggio che si autodistruggerà in cinque secondi. Ma il terzo capitolo della "Mission: Impossible" cinematografica è prima di tutto e soprattutto un film di Tom Cruise, incentrato su di lui, sulla sua voglia di famiglia, sulle sue paranoie e anche sul suo esibizionismo un po’ machista. D’altra parte, il divo scientologo produce, compare in quasi tutte le scene, detta le regole dell’operazione. Rispetto ai primi due episodi, la regia fa tutta la differenza del mondo: via il De Palma che portava il male all’interno della squadra-famiglia e via il John Woo sempre attento a confondere le identità dei caratteri. J.J. Abrams viene dalle serie televisive ("Lost" e "Alias"), quindi garantisce senso del ritmo, ma anche un maggior asservimento alle esigenze dell’azione pura, che qui certo non manca. Come tanti altri eroi visti sullo schermo in questi ultimi tempi, anche Ethan Hunt brama la normalità del focolare e si è trovato una giovane moglie, alla quale, come vuole la tradizione del genere, nasconde il suo vero lavoro. La necessità di salvare una collega infiltrata nella banda di un pericoloso trafficante lo riporta in azione, con i fidati partner della sua squadra. Owen Davian, cattivo al di là di ogni dubbio, viene preso, ma promette a Hunt di vendicarsi sulla sua famiglia. Riuscita la sua spettacolare evasione (prima ancora di finire in prigione), Davian prontamente esegue, non solo per rifarsi, ma soprattutto per riprendersi una misteriosa arma chimica.

 

 

Noi sappiamo dall’inizio che la situazione arriverà a un punto di massima tensione, con entrambi i coniugi prigionieri, ma naturalmente le cose, in un modo o nell’altro, si sistemeranno. Nell’intrigo dobbiamo metterci anche alti funzionari coinvolti, un po’ di immancabili acrobazie aeree, escursioni varie fra l’Italia e Shanghai, nonché la solita dose di esplosioni. Tutto appare un po’ old style in "M:I:III", il che non sarebbe neanche male se avesse un senso filologico. Qui, invece, sembra un ritorno al passato dovuto alla mancanza di vere idee originali o di uno stile. Alle chiavi di lettura oblique si sostituisce la più comoda dicotomia fra il bene del militare tutto d’un pezzo in azione e il male del mercenario psicopatico, magari pronto ad allearsi con qualche stato-canaglia. Cantandoci sopra "We are family" tutto è ancora più chiaro.

PER: Andreste a vederlo se vi offrissero un sacchetto di placenta da mangiare in omaggio?

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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