MISS POTTER

Regia di: Chris Noonan
Attori: Renee Zellweger, Ewan McGregor, Emily Watson, Barbara Flynn, Bill Paterson, Matyelok Gibbs, Lloyd Owen e Anton Lesser
Sceneggiatura: Richard Maltby Jr.
Fotografia: Andrew Dunn
Montaggio: Robin Sales
Musiche: Nigel Westlake
Scenografia: Martin Childs
Costumi: Anthony Powell
Produttori esecutivi: Renee Zellweger, Nigel Wooll, Louis Phillips e Steve Christian
Produttori: David Kirschner, Mike Medavoy, Arnold L. Messer, Corey Sienega, Arnold Messer e David Thwaites
Titolo originale: Miss Potter
Origine: Gran Bretagna e USA 2006
Distributore: Eagle Pictures
Link: www.eaglepictures.com
Durata: 93’
Programmato dal 2 febbraio 2007

Bridget Jones rifatto da James Ivory? Il sospetto viene entrando in "Miss Potter" e vedendo Renée Zellweger in costume vittoriano scrivere su quello che sembra proprio un diario (la voce fuori campo con accento britannico ce la perdiamo nel doppiaggio). Invece, siamo dentro la biografia di Beatrix Potter, famosa creatrice di personaggi per bambini come Peter Rabbit. Scritto (originariamente come musical) dall’autore teatrale Richard Maltby jr e diretto da Chris Noonan ("Babe"), il film è un classico dramma ingessato come tanti visti in questi anni e ambientati un secolo fa o giù di lì, un’esibizione di kitsch, ma anche la storia di una tragedia personale che si sovrappone a un ambiente fatto di restrizioni e ingiustizie, al quale si contrappone una stoica forza di volontà. Dal momento in cui appare sullo schermo, la Zellweger inietta nel proprio personaggio le stesse espressioni già proposte per Bridget Jones, anche se appare chiaro che non siamo di fronte a una single complessata. Nel 1902 la Potter aveva 36 anni e non era ancora sposata (anche se nella finzione si porta l’età a 32 anni, quando l’autrice scrisse "The tale of Peter Rabbit"), eccezione malvista dagli ambienti sociali altolocati e soprattutto dalla sua famiglia. Lei si consola creando e parlando con le proprie illustrazioni, come se fossero reali, chiamandoli amici quando si trova a parlare con altri adulti.

 

 

Nel film, i personaggi prendono davvero vita, grazie a simpatiche animazioni, stringendo così un po’ furbescamente l’occhio ai pubblici più giovani o sensibili. All’inizio della storia, l’editore Frederick Warne accetta di pubblicare l’opera illustrata della Potter come progetto di prova per saggiare l’abilità del proprio figlio Norman. Tra il giovane neo-publisher e l’autrice scatta presto la scintilla dell’amore, soprattutto perché lui sembra prendere sul serio i personaggi creati dalla donna e grazie a questo costruisce il successo delle opere. Si arriva alla soglia del matrimonio, osteggiato dai genitori di lei, ma una tragedia si innesterà nella vicenda, dando tuttavia a Beatrix la scossa decisiva per affermare la propria individualità e il proprio libero arbitrio nelle scelte di vita. Togliendo i frequenti flashback sull’infanzia della protagonista, le sequenze animate, la piattissima colonna sonora e le forzature retoriche, "Miss Potter" avrebbe anche potuto essere un film interessante. Ma purtroppo tutto questo c’è.

PER: Una tipica produzione Merchant-Ivory infilata nel corpo di un film Disney.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Fino al 12 luglio 2007 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell’archivio.

 

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