LEZIONI DI VOLO

Regia di: Francesca Archibugi
Attori: Giovanna Mezzogiorno, Andrea Miglio Risi, Angel Tom Karumathy, Anna Galiena, Flavio Bucci, Roberto Citran e Angela Finocchiaro
Soggetto: Francesca Archibugi
Sceneggiatura: Doriana Leondeff e Francesca Archibugi
Costumi: Soono Deenanath Mishra e Alessandro Lai
Scenografie: Davide Bassan
Musiche: Battista Lena
Montaggio: Esmeralda Calabria e Jacopo Quadri
Casting e aiuto regia: Elisabetta Boni
Suono: Giancarlo Della pina
Fotografia: Pasquale Mari
Produttori: Riccardo Tozzi, Guido De Laurentiis, Giovanni Stabilini e Marco Chimenz
Produttore esecutivo Cattleya: Matteo De Laurentiis
Coproduttori: Feroze Alameer, Fabio Conversi, Terence S. Potter e Jaqueline Quella
Produzione: Cattleya, Rai Cinema, Flying Lessons Films Ltd (UK), Khussro Films, Babe Films e Cinemello
Origine: Italia, Gran Bretagna, India e Francia 2007
Distributore: 01 Distribution
Link: www.01distribution.it www.cattleya.it
Durata: 106’
Programmato dal 16 marzo 2007

La Archibugi ha quasi sempre provato, nel suo cinema, a raccontare storie dal punto di vista dei giovanissimi, del loro disagio senza spiegazioni, emotivo e diretto, nei rapporti con l’ambiente, spesso disgregato, nel quale si trovano a crescere. Pollo e Curry sono appena più grandi della quindicenne Mignon del film d’esordio o della dodicenne Pippi di "Il grande cocomero", ma vivono simili problemi di mancanza di punti di riferimento, che non è certo la famiglia (e nemmeno la scuola) a poter fornire. I due, simbolicamente bocciati all’esame di maturità, provano a scappare e scelgono l’India, anche perché Curry è un ragazzo adottato che proviene proprio da lì. In realtà i due vogliono semplicemente evadere, non per cercare le radici dell’uno o la crescita comune, ma per passare un periodo lontano da tutto, senza rinunciare ai propri privilegi di borghesi cresciuti nella bambagia romana. La loro vicenda ha una svolta quando si fanno derubare. Disperati e divisi nel caos di un paese che non conoscono, riescono a trovare rifugio presso un campo medico organizzato da World Aid, soprattutto grazie all’aiuto di una dottoressa, Chiara, italiana come loro. I due ragazzi non sono, almeno in partenza personaggi positivi. Pollo è un ragazzo ingenuo e apatico, Curry ci mette in più una sorta di larvato razzismo di ritorno, visto che viene spesso scambiato per un indigeno ma lui tiene a precisare di essere "de Roma". L’arrivo al campo segnerà il passaggio nella "linea d’ombra" della crescita per i due, a cominciare da Pollo, che vivrà una relazione con Chiara. Questa parte del film è anche quella meno riuscita. Capiamo poco perché "una del 1972" finisca per farsi coinvolgere da "uno del 1986", al punto da mettere in discussione il matrimonio con un collega britannico spesso lontano per gli stessi motivi di lavoro umanitario. Anche lo sviluppo del loro rapporto è un po’ strozzato, meccanico e poco coinvolgente. Meglio vanno le cose per Curry, che invece sente il richiamo autentico delle radici e vive un percorso di ricerca che lo spingerà a cercare la madre naturale. Lontano da loro, vediamo le rispettive famiglie, ritratte in modo fin troppo bozzettistica, fra madri in perenne crisi psicologica e di età e padri assenti o in preda a problemi più seri. La regia della Archibugi è sempre attenta nelle scelte delle inquadrature e soprattutto nella direzione degli attori. Ma la narrazione appare troppo disequilibrata per risultare completamente convincente e questo va a detrimento delle intenzioni pur buone dell’autrice, riproponendo difetti già evidenziati in altre sue pellicole.

PER: Almeno, l’India non è il solito scontato luogo del "ritrovamento" mistico, ma una terra piena di contraddizioni e problemi sociali. Questo ci rimane, alla fine.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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