LASCIA PERDERE, JOHNNY!
Presentato al Torino Film Festival 2007

Regia di: Fabrizio Bentivoglio
Attori: Antimo Merolillo, Ernesto Mahieux, Lina Sastri, Roberto De Francesco, Peppe Servillo, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Toni Servillo, Flavio Bonacci, Ugo Fangareggi, Enrico ianniello, Daria D'Antonio e Luigi Montini
Soggetto e sceneggiatura: Umberto Contarello, Filippo Gravino, Guido Iuculano
Collaborazione alla sceneggiatura e alla regia: Valia Santella
Scenografia: Giancarlo Basili
Costumi: Ortensia De Francesco
Suono: Emanuele Cecere
Montaggio. Esmeralda Calabria
Musiche: Fausto Mesolella
Fotografia: Luca Bigazzi
Organizzazione: Ivan Fiorini
Supervisione alla produzione: Valeria Licurgo
Produzione: Domenico Procacci
Origine: Italia 2007
Distributore: Medusa
Link: www.medusa.it
Durata: 104’
Produzione: Fandango in collaborazione con Medusa Film e Sky
Programmato dal 30 novembre 2007

La musica ha incrociato spesso il percorso artistico più personale di Fabrizio Bentivoglio e si è personificata soprattutto nella presenza degli Avion Travel. A teatro nello spettacolo "La guerra vista dalla luna" e al cinema nel mediometraggio d’esordio alla regia "Tipotà" il connubio ha già conosciuto felici momenti espressivi. Ora Bentivoglio ci prova con il lungometraggio e ancora c’è Peppe Servillo, qui anche con il fratello Toni, a puntellarne il racconto, alla musica ispirato, in una Caserta riportata ai tardi anni Settanta. Sembra di essere in un’altra epoca e forse è proprio questo il senso ultimo dell’operazione. Intorno al giovane protagonista, aspirante musicista (e renitente alla leva), si muovono personaggi che rappresentano un formidabile campionario di "tipi", fatti riemergere dalla lezione della migliore commedia all’italiana, quella dei Monicelli o Nanni Loy. Faustino, interpretato dal promettente Antimo Merolillo, passa attraverso varie delusioni artistiche, ma impara a conoscere le logiche del bidello Domenico, che gli consiglia di suonare solo nei posti di mare, così come quelle del suo "capo", Raffaele Niro, un impresario poco affidabile e un po’ sfruttatore. Per il giovane, la grande occasione si presenta con le fattezze di Augusto Riverberi, maestro del nord, ex amante di Ornella Vanoni e ingaggiato per un concerto con la sua orchestra proprio a Caserta. Sembra un’altra epoca, si diceva, perché solo trent’anni fa si poteva ancora parlare di aspirazioni non banalizzate dalla debordante televisione e di soggetti non del tutto involgariti dal valore effimero dell’apparire e del denaro facile. Bentivoglio racconta con ironia il mondo che ha scelto di ritrarre, lascia fare agli ottimi attori al suo servizio (i fratelli Servillo, ma anche Ernesto Mahieux, Valeria Golino e… lui stesso) e così realizza un’opera a tratti malinconica, sempre un po’ stralunata, fuori dagli schemi della facile sociologia o del sentimental-giovanilistico che oggi va per la maggiore. Si fa apprezzare anche come regista, ma non regge fino in fondo, accumulando un po’ troppe storie e tirando un po’ via nella parte finale.

PER: Avvicinandosi con poche pretese, si otterrà un ricordo da conservare

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 8 gennaio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

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