NON E’ PECCATO - LA QUINCEAÑERA Presentato al Giffoni Film Festival 2006, nella sezione Kinderfilmfest/14plus al Festival di Berlino 2006 e miglior film e premio del pubblico al Sundance 2006 Regia di: Richard Glatzer e Wash WestmorelandAttori: Emily Rios (Magdalena), Jesse Garcia, Chalo Gonzalez, J.R. Cruz, Araceli Guzman-Rico, Jesus Castanos-Chima, David W. Ross e Jason L. Wood Fotografia: Eric Steelberg Scenografia: Denise Hudson & Jonah Markowitz Montaggio: Robin Katz & Clay Zimmerman Musica: Micko & Victor Bock Produttori esecutivi: Todd Haynes, Nicholas T Boyias, Mihail Koulakis & Avi Raccah Produttore: Anne Clements Titolo originale: Quinceañera Origine: USA 2006 Distributore: Teodora Link: www.teodorafilm.com www.sonyclassics.com Durata: 90’ Produzione: Kitchen Sink Entertainment Programmato dal 1 settembre 2006 Il contesto conta eccome. Siamo a Echo Park, quartiere di Los Angeles storicamente a forte concentrazione latina, come ben si vide, una dozzina d’anni fa, nel film di Alison Anders "Mi vida loca". Tuttavia, la zona si è trasformata negli anni recenti e l’arrivo soprattutto di artisti e gay sta progressivamente cambiando fisionomia alla zona, rendendola sempre più residenziale. "Non è peccato" racconta questa contraddizione sociale, che inizia a creare commistioni e mutamenti culturali significativi. Si pare e ci ritroviamo in mezzo a una cerimonia che parrebbe un matrimonio. Invece, è la festa del compimento del quindicesimo anno di età (la "quinceanera" del titolo originario) di una ragazza latina del quartiere, segno del suo ingresso ufficiale nel mondo delle "donne". La cugina quattordicenne, Magdalena, guarda con invidia, agognando il momento nel quale anche lei potrà sentirsi regina per un giorno. Purtroppo, vive in una famiglia povera e con un padre integralista religioso, per cui la sua futura festa rischia di materializzarsi con un vestito adattato (della stessa cugina) e senza Limousine. Tutto cambia quando Magdalena scopre di essere incinta. Ha un ragazzo al quale vuole bene, ma con il quale non ha avuto alcun rapporto sessuale completo. In casa prova a spiegare l’incredibile situazione, ma il padre ovviamente non le crede e la ripudia. Così, la ragazza va a vivere dal vecchio zio Tomas, presso il quale già risiede il cugino Carlos, a propria volta rinnegato dalla famiglia perché omosessuale. Fra i due, che inizialmente non si sopportano, pian piano si instaura un rapporto di affinità fra diversi, entrambi emarginati dal loro ambiente naturale. |
Il film segue differenti percorsi, dal confronto fra vecchie e nuove generazioni di latino-americani a quello fra coetanei di fronte all’imprevisto, fino all’intreccio con il "nuovo che avanza", rappresentato da una coppia gay che abita vicino alla casa di zio Tomas e intreccia una relazione a tre con Carlos. La coppia di registi ha scelto di raccontare la storia attraverso una rappresentazione strettamente realista, traendo ispirazione dal cosiddetto "kitchen sink drama", ovvero il cinema britannico degli inizi degli anni ’60, che produsse opere come "Io sono un campione" e, soprattutto, "Sapore di miele" (entrambi di Tony Richardson), al quale "Non è peccato" è direttamente debitore. Il ritratto che ne emerge è chiaramente tratteggiato da gente che vive a Echo Park e parla agli abitanti di quel microcosmo. La leggerezza di tocco e la capacità di far emergere, dietro ai personaggi, l’ambiente sociale, riesce a farne un piccolo simbolo delle tensioni e delle contraddizioni di un paese multirazziale, che deve fare i conti con divisioni storiche e il loro inevitabile superamento. PER : Una storia semplice, magari fin troppo, ma rinfrescante come l’acqua.Roberto Bonino (Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net) |
♥
home ♥ mail ♥