ORTONE E IL MONDO DEI CHI Regia di: Jimmy Hayward e Steve MartinoMusica: John Powell Montaggio: Tim Nordquist Sceneggiatura: Cinco Paul e Ken Daurio Produttori: Bob Gordon e Bruce Anderson Produttori esecutivi: Audrey Geisel, Chris Wedge e Chris Meledandri Titolo originale: Dr Seuss’ Horton Hears a Who! Origine: USA 2008 Distributore: 20th Century Fox Link: www.20thfox.it www.ortoneilfilm.it Durata: 85’ Produzione: 20th Century Fox Animation e Blue Sky Studios Programmato dal 18 aprile 2008 Ancora la diversità e la tolleranza interessano gli autori di "Shrek", questa volta tutti concentrati sul mondo animale e quello infinitesimale. Siamo nell’immaginaria giungla di Nool, dove vivono elefanti, canguri e varie altre specie. Ortone è un elefante che insegna a giovani animaletti con vivere in pace con tutti. Un bel mattino la sua attenzione viene attratta da quello che appare un grido d’allarme proveniente da un granello di polvere. Scoprirà così l’esistenza di una forma di vita microscopica, quella della cittadina di Zouville e di una comunità continuamente messa in pericolo dal luogo stesso in cui si trovano a vivere. Ortone stabilirà un contatto diretto con il sindaco di Zouville e riuscirà ad aiutare i nuovi amici sconfiggendo anche l’opposizione della signora Canguro, eminenza morale un po’ ottusa della giungla. Adattamento di un racconto del dr. Seuss, "Ortone e il mondo dei chi" offre al pubblico dei più giovani una lezione di tolleranza e coraggio che farà bene in un paese dove oggi si parla di ronde e altre simpatiche amenità sociali. Non c’è da aspettarsi una grande originalità da questa storia. L’elefante protagonista si rende subito simpatico per il suo impaccio, ma anche la decisione nel difendere un piccolo universo che per un bel po’ solo lui riesce a sentire. Intorno a lui, al di là di qualche solidale (e piccolo) amico, vige la conservazione cieca dell’ordine e qualche deriva verso la violenza gratuita (quella delle scimmie). |
Molti caratteri si sono già visti nei numerosi film d’animazione di ambientazione animale e in fondo qui non ci sono troppi scossoni che possano turbare l’ordine buonista. Anche l’umorismo non esce troppo dal terreno conosciuto e la confezione digitale dell’animazione non raggiunge i vertici della Pixar. La mediocrità formale, tuttavia, non impedisce di apprezzare un film che arriva dopo qualche passaggio a vuoto nel cartoon a sfondo animale, come "Madagascar" o "La gang del bosco". PER : C’è sempre qualcuno più piccolo che ha diritto di vivere in pace. Non male come insegnamenti per le giovanissime generazioni.Roberto Bonino (Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net) |
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