RISCHIO A DUE

Regia di: D. J. Caruso
Attori: Al Pacino, Matthew McConaughey e Rene Russo
Fotografia: Conrad W. Hall
Scenografo: Tom Southwell
Montaggio: Glen Scantlebury
Costumista: Marie-Sylvie Deveau
Musica: Christophe Beck
Titolo originale: Two For The Money
Origine: USA 2005
Distributore: Uip
Link: www.uip.it www.universalstudios.com www.rischioadue.it www.twoforthemoney.net
Durata: 112’
Programmato dal 28 aprile 2006

L’invadenza degli spot delle "Bet and Win" e simili rendono un film come "Rischio a due" di stretta attualità. Qui si parla di scommesse sportive, infatti, non tanto però dal punto di vista del giocatore, quanto della macchina organizzativa di chi le gestisce e dei meccanismi di stimolo della schiavitù di chi gioca con la fortuna, seppure in un contesto diverso dal puro azzardo. Se così realmente fosse, almeno, avremmo di fronte un film originale, capace di portarci dietro le quinte di un mondo che un paese come l’America amplifica ed esaspera più di qualunque altra realtà. Invece, "Rischio a due" sceglie vie più sicure e scontate, buttandola sulla fame di denaro e sullo scontro generazionale fra un giovane ambizioso e un uomo più esperto che ne diventa il padre putativo. La presenza di Al Pacino, carismatica ma anche ingombrante più che mai, crea un inevitabile parallelo con "L’avvocato del diavolo", ma anche "Wall Street" (di Oliver Stone) può essere considerato un efficace modello di riferimento. Walter Abrams possiede un società che lucra sulle scommesse, proponendo sistemi perlopiù vincenti a un pubblico reclutato attraverso un programma commerciale proposto su una tv via cavo. Il fiuto di talenti lo porta sulla strada di Brandon Lang, un tempo promessa del football, poi costretto da un incidente di gioco a lavorare per una società di servizi telefonici a pagamento. Abrams intuisce in Lang un talento innato per la capacità di prevedere il risultato delle partite di football, lo porta con sé a New York, lo ribattezza John Anthony e lo fa crescere. Finché la ruota gira, Brandon/John inizia a inanellare una serie di topiche e porta il suo mentore sull’orlo del fallimento.

 

 

 

Il problema fondamentale di "Rischio a due" è che non c’è mai vera tensione emotiva. Nessuno dei personaggi principali è portato alle estreme conseguenze. Brandon è un giovane avido ma non troppo, ambizioso ma non fino al punto di essere amorale. Walter è un ambiguo imbonitore, ma non un vero manipolatore e una parte di lui ha un animo autenticamente paterno. David J. Caruso aveva già dato prova di anonimato registico in "Identità violate" e qui si conferma, trascurando snodi narrativi importanti (cosa fa realmente deragliare Brandon?) e non approfondendo alcuno degli spunti pur interessanti che la storia offre.

PER: Come fa a esserci pathos se non si vede mai una vera partita, nemmeno per la solita donna contesa?

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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