POSEIDON
Presentato al Tribeca Film Festival 2006

Regia di: Wolfgang Petersen
Attori: Kurt Russell, Josh Lucas, Richard Dreyfuss, Jacinda Barrett, Emmy Rosen, Mike Vogel, Mia Maestro, Jimmy Bennett e Kevin Dillon
Sceneggiatura: Mark Protosevich, basata su un romanzo di Paul Gallico
Fotografia: John Seale
Scenografo: William Sandell
Montaggio: Peter Honess
Musica: Klaus Badelt
Produttori esecutivi: Kevin Burns, John Jashni, Sheila Allen e Benjamin Waisbren
Produttori: Wolfgang Petersen, Duncan Henderson, Mike Fleiss e Akiva Goldsman
Titolo originale: Poseidon
Origine: USA 2006
Distributore: Warner Bros.
Link: www.warnerbros.it www.poseidonfilm.it www.theposeidonadventure.com
Durata: 100’
Produzione: Warner Bros. Pictures, Virtual Studios, Radiant Productions, Next Entertainment, Irwin Allen Productions e Synthesis Entertainment
Programmato dal 1 giugno 2006

Probabilmente, ogni film, anche se si tratta di un remake, andrebbe giudicato, nei limiti del possibile, come testo specifico, a prescindere dall’eventuale origine letteraria o cinematografica. Ma nel caso di "Poseidon" non si può fare a meno di collegarsi all’originale del 1972, allora uscita in Italia con il titolo "L’avventura del Poseidon". Allora, era in massima espansione il cosiddetto genere "catastrofico", che coniugava la spettacolarità di effetti speciali ancora ben lungi dall’essere digitali con un certo gusto per l’indagine sull’uomo di fronte a situazioni estreme, nelle quali è in gioco la sua vita e forse anche quella della sua specie. "L’avventura del Poseidon", complice la regia del non proprio geniale Ronald Neame, non fu tra gli esempi più memorabili di un genere che comunque non ha lasciato grandi tracce di sé. Ma la presenza di un insieme composito di caratteri, l’evoluzione delle relazioni e una sotterranea aura di misticismo lasciavano almeno intendere il senso dell’operazione. "Poseidon" versione 2006 è solo una scatola piena d’acqua, tutta concentrata sull’azione, capace solo di fare un po’ di sciacallaggio metacinematografico su film come "Titanic" o "Alien 4" (e passi) oppure su tragedie vere e ancora fresche nella memoria come lo tsunami di un anno e mezzo fa (e questo è imperdonabile). Quando un’onda gigante si abbatte sulla modernissima nave di lusso "Poseidon", la gente sta celebrando il Capodanno, un classico in questo genere di film. La maggior parte di loro sceglie di rimanere nella sala delle celebrazioni, convinta dal comandante della nave che possa reggere la pressione dell’acqua fino all’arrivo dei soccorsi. Un piccolo gruppo di persone sceglie invece di avventurarsi fra corridoi pronti a essere invasi d’acqua, strutture di ferro pericolanti e pertugi dove ancora passa un po’ d’ossigeno per cercare una via di fuga verso la superficie dello scafo, nella speranza che il salvataggio arrivi prima che tutto si inabissi. Anche se qualche momento di tensione funziona, quello che non va è il principio stesso dell’operazione. L’umanità che resta inerme ad attendere la fine non è diversa da quella che prova un’alternativa.

 

 

Anzi, il manipolo di eroi conta un ex sindaco di New York tanto moralista quanto del collega "pompiere" di immediato rimando all’11 settembre, figlia querula e futuro genero anonimo, nonché vari personaggi che sembrano figurine (il giocatore, la madre single con figlia, il gay. Tutti gli spunti sociali o psicologici finiscono letteralmente annegati in una specie di lotta per la sopravvivenza fine a se stessa, dove il povero cameriere viene sacrificato per qualcun altro senza troppi sensi di colpa, mentre all’ex primo cittadino tocca la solita, inevitabile, azione eroica.

PER: Sapere che tutti siamo stati partoriti nel dolore.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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