PER NON DIMENTICARTI

Regia di: Mariantonia Avati
Attori: Anita Caprioli, Ettore Bassi, Enrica Maria Modugno, Francesca Antonelli e Massimo Bonetti
Soggetto e sceneggiatura: Tommaso Avati
Origine: Italia 2006
Distributore: Istituto Luce
Link: www.luce.it
Durata: 94’
Programmato dal 1 settembre 2006

Di padre in figlia, la musica non cambia. Anzi, se possibile, peggiora. Pupi Avati ha generato una figlia di nome Mariantonia e un figlio di nome Tommaso. La prima dirige e il secondo sceneggia "Per non dimenticarti", una storia ambientata nell’immediato ultimo dopoguerra che parla soprattutto di maternità, rendendola il simbolo della rinascita di un Paese fiaccato da un conflitto sanguinoso, ma vitale e solidale proprio nei momenti più drammatici. Il luogo unico della rappresentazione è il reparto maternità di un ospedale romano. Qui si assiepano le puerpere, di varia estrazione sociale e ciascuna con la propria storia personale. Più in evidenza delle altre è Nina, che arriva in reparto prima del tempo, causa alcune complicazioni. La sua attitudine alla generosità trova terreno fertile nel sostegno a donne perlopiù spaventate dall’evento che sta per accadere, appesantite non solo fisicamente, ma anche psicologicamente da un fardello che il loro uomo raramente riesce a puntellare. Dalla giovane al primo parto alla donna più matura, che si fa attrarre da una vecchia fiamma (a sua volta imminente padre), le ricoverate sono tanti tasselli di una società in ricostruzione, capace di sopravvivere a tutto e resa forte proprio dalla nuova vita che sta per nascere. Si sente il peso della cultura cattolica della famiglia Avati (Pupi è anche consigliere non troppo occulto del canale satellitare papalino Sat 2000), che inneggia alla maternità e moraleggia in allegria, di fatto condannando l’unica abortista, prostituta di mestiere e perdipiù scorbutica. Lo stile della Avati giovane è di natura puramente televisiva, per cui il racconto scorre piatto, punta tutto sugli attori e lascia sullo sfondo le notazioni storiche, perlopiù sotto forma di tracce ancora visibili dei bombardamenti e dolori legati alle perdite o alle occasioni perdute a causa del conflitto mondiale da poco terminato. Il cast è composito e fa quello che può, con Anita Caprioli ed Enrica Maria Modugno a sollevare la media, ma anche personaggi assai fuori posto, come un Massimo Bonetti seduttore e cabarettisti come Lillo (Pasquale Petrolo all’anagrafe) e Alessandro Di Carlo chiamati a essere buffi e drammatici a un tempo.

PER: Citando una battuta che circola fra gli addetti ai lavori, sembra il pilot di una nuova potenziale serie tv intitolata "Partorienti disperate".

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Fino al 8 gennaio 2007 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell’archivio.

 

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