LA PROMESSA DELL’ASSASSINO
Presentato al San Sebastian, London e Toronto Film Festival (gala e premio del pubblico) 2007

Regia di: David Cronenberg
Attori: Viggo Mortensen, Naomi Watts, Vincent Cassel, Armin Mueller-Stahl, Sinead Cusack e Jerzy Skolimowski
Sceneggiatura: Steve Knight
Fotografia: Peter Suschitzky
Montaggio: Ronald Sanders
Scenografia. Carol Spier
Musica: Howard Shore
Produttori: Paul Webster e Robert Lantos
Produttori esecutivi: Stephen Garrett, David W. Thompson, Jeff Abberley e Julian Blackman
Titolo originale: Eastern Promises
Origine: USA, Gran Bretagna e Canada 2007
Distributore: Eagle Pictures
Link: www.eaglepictures.com www.focusfeatures.com www.focusfeatures.com/easternpromises
Durata: 100’
Produzione: Focus Features, BBC Films, Astral Media, Corus Entertainment, Telefilm Canada, Kudos Pictures e Serendipity Point Pictures
Programmato dal 14 dicembre 2007

Come nel precedente "A history of violence", David Cronenberg torna sul tema della famiglia-società, un microuniverso che ne descrive uno più grande, fatto di imprinting di sangue, memorie dolorose, spaccature, trasformazioni interiori e contaminazioni pericolose. Siamo apparentemente lontani dai tempi in cui il regista canadese esaminava la "trasgressione della carne", inserendo le sue riflessioni socio-politiche in involucri filmici fatti di mutazioni, droghe alteranti, infezioni, accidenti genetici. Invece, semplicemente, la riflessione si è spostata dai corpi alterati a organismi più complessi, innocenti piccole città popolate da gente apparentemente ordinaria, che però ospitano "in pancia" parassiti pronti a entrare in azione, di solito con violenza improvvisa e cruda. Gli esperimenti falliti, questa volta, sono sociali. In parallelo con "A history of violence", anche "La promessa dell’assassino" esibisce un virus mutante, che cammina, parla e fa ondeggiare un’arma, quando serve. Siamo in una Londra suburbana assai poco riconoscibile e la vicenda è una sorta di affare fra russi, che mette in scena mafia, sfruttamento sessuale minorile, scorie di Kgb, mischiate con traumi privati da ricucire e ruoli ambigui da sostenere a ogni costo. Due sanguinosi rituali aprono il film. Nella prima scena, un uomo russo viene sgozzato all’interno di un negozio di barbiere, mentre nella seconda una giovane ragazza si presenta in farmacia con una grave emorragia da gravidanza e poco dopo muore in ospedale, dando alla luce una bambina.

 

 

Della neonata si occupa Anna, infermiera di sangue misto (mezzo russo, mezzo inglese), che diventa ossessionata dall’idea di cercare il padre. La ragazza deceduta ha lasciato un diario, scritto in cirillico, ma lo zio lo aiuta a decrittarlo e così arriva a un ristorante transiberiano, dietro il quale si nasconde il mondo ultraviolento della Vory V Zakone, la mafia russa, che traffica in ragazze, droga e anche delizioso borstch. Il boss è il duro e anziano Semyon, che ha allevato un figlio debosciato, lasciato alla protezione discreta del suo autista, Nikolai, un uomo dai modi di fare inquietanti, ma anche sottilmente ambigui. Meglio non rivelare troppo dei risvolti complessi della trama, ma non si può non menzionare la scena del bagno turco, nella quale Nikolai affronta i fratelli dell’uomo assassinato all’inizio e pronti a vendicarsi: una lotta dura, realisticamente filmata con il protagonista nudo, i suoi rivali vestiti di nero e un ambiente bianco che ben presto assume una colorazione assai più tendente al rosso. Rischia di diventare un "cult" per un film realizzato con toni sommessi ed esplosivi allo stesso tempo, permeato di una tensione sussurrata ma sempre palpabile e girato con una precisione delle inquadrature che non mancherà di deliziare gli occhi.

PER: Un saggio sulla crudeltà e sull’umanità, disperate e solo apparentemente contrapposte manifestazioni vitali dello stesso animale.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 8 gennaio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

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