PROSPETTIVE DI UN DELITTO

Regia di: Pete Travis
Attori: Matthew Fox, Dennis Quaid, William Hurt, Sigourney Weaver, Zoe Saldana, Forest Whitaker e Eduardo Noriega
Musiche: Atli Örvasson
Titolo originale: Vantage Point
Origine: USA 2008
Distributore: Sony Pictures
Link: www.columbiatristar.it www.sonypictures.it www.vantagepoint-movie.com www.prospettivediundelitto.it
Durata: 90’
Programmato dal 29 febbraio 2008

C’era una volta "Rashomon", geniale film di AKira Kurosawa nel quale lo stesso fatto era raccontato da punti di vista differenti. Da allora, ogni volta che si usa il medesimo espediente, non si può fare a meno di pensare a questo modello di riferimento. Oltre cinquant’anni dopo, ci riprova "Prospettive di un delitto", che naturalmente aggiorna temi e linguaggio ai tempi moderni. Siamo in Spagna e c’è il presidente degli Stati Uniti che tiene un discorso pubblico. Improvvisamente, un’esplosione, poi un’altra, il panico generale e la conseguente morte non solo della massima autorità americana, ma anche di molte altre persone, fra le quali una giovane giornalista tv, dalla cui prospettiva vediamo per la prima volta l’accaduto.

 

 

Poi si torna indietro e si raccontano di nuovo i fatti concentrando l’attenzione su altri personaggi, da un agente della sicurezza ancora scioccato da un precedente attentato nel quale si è trovato coinvolto a un uomo fa la folla che forse potrebbe avere a che fare con la strage, fino allo stesso presidente. Il problema è: a cosa serve questa continua altalena temporale? I differenti punti di vista presentati non aiutano a spiegare in modo diverso quanto accade né a comporre un mosaico in qualche modo interconnesso. Semplicemente, ci offrono un’angolatura diversa dello stesso episodio, come se il crollo delle Torri Gemelle fosse inquadrato dapprima all’interno, poi da una ripresa tv e poi ancora da una qualunque strada circostante. Il loop non può durare all’infinito e quindi, a un certo punto, la vicenda avanza e ci porta verso la soluzione, raccontata nel modo più convenzionale, con l’eroe quasi sconfitto (l’agente dei Servizi Segreti) che ha un sussulto di coraggio e persegue gli attentatori fino a fermarli. Tutta la prima parte fatta della ripetuta ricostruzione finisce per essere solo un espediente narrativo vuoto, privo di qualunque originalità e poco funzionale anche al seguito, reso debole da una trovata fine a se stessa e inutilmente banalizzata.

PER: Farsi venire più dubbi sulla vera natura dei terroristi.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 10 luglio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

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