REC-LA PAURA IN DIRETTA
Presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2007

Regia di: Jaume Balagueró e Paco Plaza
Attori: Manuela Velasco, Vicente Gil, Jorge Yaman, Martha Carbonell, Pablo Rosso e Ferran Terrazza
Fotografia: Pablo Rosso
Titolo originale: Rec
Origine: Spagna 2007
Distributore: Mediafilm
Link: www.mediafilm.it www.mediafilm.it/rec
Durata: 85’
Programmato dal 29 febbraio 2008

L’horror in diretta tv, in un modo o nell’altro, lo vediamo quasi tutti i giorni, seguendo telegiornali e programmi-verità. Lo spagnolo Jaume Balagueró lo mette in pseudo-fiction, recuperando lo stile di "The Blair witch project" e proponendo un reportage che si trasforma progressivamente in dramma e viene raccontato in prima persona dai protagonisti. Si parte da una stazione dei pompieri di Barcellona, dove la giornalista televisiva Nina Medeiros sta registrando una trasmissione notturna basata sulla "vita vera" di questi servitori della cittadinanza. La prima parte scorre lenta, nell’attesa che qualcosa succeda, fra interviste e partite di pallacanestro. Poi arriva una chiamata, apparentemente di bassa priorità: alcune persone di un condominio si lamentano per grida che provengono da un appartamento a un piano alto. Parte una squadra e la troupe le va dietro, ma quando si arriva a destinazione la situazione precipita, ci scappano dei morti e il palazzo viene isolato dall’esterno, mentre dentro tutti si chiedono cosa stia realmente accadendo. "Rec" costruisce abilmente i momenti di tensione, lavorando molto con la soggettiva della telecamera che, insieme alla giornalista e al pubblico, si insinua nel cuore del dramma, indaga nell’oscurità, ruba immagini violente, viene coperta e riaccesa, si muove nervosamente aumentando la tensione generale. Il regista, autore dell’interessante "Fragile", mostra di conoscere bene il linguaggio visivo del piccolo schermo e quello dell’improvvisazione, riuscendo a dare autenticità al racconto. La sete della notizia anima la reporter, ma diventa parte del desiderio di informazione che pervade la nostra vita quotidiana, a dispetto di tutto. C’è qualcosa di terribile da combattere, ma a prevalere non è tanto la voglia di sopravvivere quanto quella di filmare. L’immedesimazione fra l’occhio della cinepresa e quello del pubblico è la chiave dell’opera e il suo interesse principale. Meglio concentrarsi su questo, perché la trama horror, via via che si procede, tende a banalizzarsi.

PER: Un interessante studio sociologico, se si presta attenzione alle reazioni degli abitanti del palazzo, spesso inerti e incapaci di spingersi a una ricerca personale della verità.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 10 luglio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

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