RENDITION-DETENZIONE ILLEGALE Regia di: Gavin HoodAttori: Jake Gyllenhaal (Douglas Freeman), Meryl Streep (Corinne Whitman), Reese Witherspoon (Isabella), Omar Metwally (Anwar El-Ibrahim), Peter Saarsgard, Igal Naor (Abasi Fawal), Zineb Oukach, J.K. Simmons, Bob Gunton, Moa Khouas, Alan Arkin, Rosie Malek-Yonan, Laila Mrabti, David Fabrizio, Mounir Margoum, Driss Roukhe, MrabtiBoubker Fahmi, Nava Ziv, Simon Abkarian, Raymonde Amsalem, Christian Martin e Wendy Phillips Sceneggiatura: Kelley Sane Fotografia: Dion Beebe Scenografo: Barry Robison Montaggio: Megan Gill Musica: Paul Hepker e Mark Kilian Produttori: Steve Golin, David Kanter, Keith Redmon, Michael Sugar e Marcus Viscidi Produttori esecutivi: Toby Emmerich, Keith Goldberg, Edward Milstein, Paul Schwake e Bill Todman Jr Titolo originale: Rendition Origine: USA 2007 Distributore: Eagle Pictures Link: www.eaglepictures.com www.newline.com www.rendition.it Durata: 120’ Produzione: Anonymous Content, Dune Films, Level 1 Entertainment, MID Foundation e New Line Cinema Programmato dal 29 febbraio 2008 Ci sono film come questo o, per citarne uno simile nello spirito, The constant gardner, dei quali non si può dire male per il semplice fatto che hanno il merito di portare alla luce realtà che i telegiornali e i governi del mondo tendono a nascondere o a trascurare. "Rendition" significa letteralmente "consegna" ed è un termine che descrive la pratica, esasperata dal Governo americano dopo l’11 Settembre, di prelevare cittadini liberi in ogni parte del mondo e rinchiuderli in luoghi di detenzione inumani per il solo fatto di essere sospettati di terrorismo. Come abbiamo visto nel docu-fiction Road to Guantanamo, spesso è proprio il carcere di massima sicurezza in territorio cubano la destinazione di queste persone, sottratte dalla loro vita senza che nessuno sappia nulla. Ma nel caso del protagonista del film, l’ingegnere chimico Anwar El-Ibrahimi, il destino è ancor più crudele. L’uomo, di ritorno da una conferenza in Sudafrica, viene sequestrato all’arrivo all’aeroporto e portato in una località segreta in Egitto, dove viene torturato per estorcergli una confessione sui suoi presunti legami con Al Qaeda. La moglie, incinta, lo aspetta invano a casa e poi inizia una tenace ricerca presso conoscenti e agenti dei servizi segreti per scoprire che fine abbia fatto. Il legame fra gli Usa e l’Egitto, dove l’uomo è tenuto prigioniero, è rappresentato dall’agente della Cia Douglas Freeman, che ha assistito a un attentato in cui ha perso la vita un suo collega e viene invitato ad assistere al trattamento inflitto a El-Ibrahimi, per "avallare" l’operato delle autorità locali. Sarà il suo soprassalto di coscienza a risolvere, infine, l’intricata situazione. |
La denuncia è palese e nemmeno troppo sottaciuta, se si pensa ad alcune battute messe in bocca al personaggio di Meryl Streep, reticente e influente esponente dell’apparato Usa. Anche il ritmo è perlopiù funzionale al racconto e serve a incastrare diverse situazioni e personaggi, anche su differenti piani temporali, per farci capire cosa è effettivamente capitato il giorno dell’attentato. Tuttavia, Gavin Hood, già premiato con l’Oscar Il suo nome e’ Tsotsi, mette insieme un po’ troppe cose e sembra troppo preoccupato di farci vedere tutte le sfaccettature della realtà, ivi compresi gli arabi cattivi che fanno effettivamente i terroristi, giovani plagiati per una causa perseguita in modo sbagliato, eroi buoni fino in fondo a dispetto di ogni tortura e altri negativi a prescindere dalle loro ragioni. Lodevole, ma con un fondo ambiguo. PER : Pensare sempre e soprattutto al significato di "diritti umani".Roberto Bonino (Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net) |
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