IL SOLE
Presentato al 55° Festival di Berlino 2005

Regia di: Aleksandr Sokurov
Attori: Issei Ogata, Kaori Momoi e Robert Dawson
Titolo originale: СОЛНЦЕ (Solnze)
Titolo internazionale: The sun
Origine: Russia, Francia, Italia e Svizzera 2005
Distributore: Istituto Luce
Link: www.luce.it www.downtownpictures.it
Durata: 108’
Programmato dal 18 novembre 2005

Sokurov è uno dei cineasti più rigorosi e manieristi del nostro tempo. Ogni suo film è uno studio, fatto spesso di gesti lenti, immagini lavorate quasi fossero tele, soggetti perlopiù antinarrativi. "Il sole" chiude una trilogia iniziata nel 1999 con "Moloch", centrato sulla figura di Hitler e proseguita nel 2001 con "Toro", sugli ultimi giorni di vita di Lenin. Qui l’attenzione del regista si concentra sull’imperatore del Giappone Hirohito, ripreso nella fase terminale della Seconda Guerra Mondiale, con il suo paese sconfitto e occupato, nonché devastato dalle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Per lungo tempo, l’imperatore è stato considerato, in patria, discendente diretto di Dio. Hirohito fu il primo, di fronte al disastro della guerra, alla resa da concordare con il generale americano MacArthur e anche ai suoi interessi scientifici, a rinunciare allo status acquisito di divinità, riconoscendosi uomo e compiendo così una sorta di hara-kiri sul monte Olimpo. Sokurov, tuttavia, non dà alcuna enfasi a queste scelte, né al fondamentale passaggio storico narrato, scegliendo di concentrarsi sul soggetto umano, ritratto spesso nella sua vita ordinaria, ma sempre alienato e misterioso, incapace di tradire emozioni per le decisioni da prendere, non per superomismo bensì per una sorta di assenza spirituale. Siamo all’indomani di una sconfitta e quindi, appropriatamente, il regista, che qui ha fatto anche l’operatore, ha scelto di usare colori crepuscolari, quasi virati seppia, per le preponderanti scene girate in interni. Le rare sortite all’esterno di Hirohito sono filmate, invece, con luci sovraesposte, quasi a sottolineare come le esplosioni atomiche abbiano portato via tutta l’illuminazione naturale. Contraltare dell’imperatore è il generale MacArthur e il loro accostamento evidenzia l’opposto dei rispettivi caratteri: rude e poco comprensivo il militare americano, sclerotico e impermeabile l’avversario giapponese. Al divenire del disastro del suo Paese, Hirohito contrappone, nell’intimità, la sua passione scientifica, concentrata su insetti e biologia marina. Spesso attorniato e protetto da una folla di personale di servizio, egli trova nella scienza la propria individualità e, al tempo stesso, umanità. Il suo determinismo darwiniano è stato accelerato dalla sconfitta bellica, convincendolo a un salto "evoluzionario", che ha anticipato e forse ispirato il passaggio alla modernità del Giappone. Non tutto, però, è così grave nell’opera di Sokurov, che si lascia andare, più che in altri suoi film, a inserti ironici e divertiti, non sempre però coerenti con il racconto. Più che come documento storico, "Il sole" offre un contributo riflessivo sulla natura degli uomini chiamati a decisioni che segnano il futuro di nazioni e mondi, soli nel loro guscio, abbarbicati al loro potere, più infantili e stolidi che consci del peso di certe decisioni. Ai discendenti di Hirohito, non è piaciuto.

PER: Con Sokurov, c’è sempre dietro l’angolo, il rischio di non riuscire a definire il confine fra rigore formale e stucchevole esibizionismo stilistico.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net )

 

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