ULTRAVIOLET

Regia di: Kurt Wimmer
Attori: Milla Jovovich (Violet), Cameron Bright (Six), Nick Chinlund e William Fichtner
Sceneggiatura: Kurt Wimmer
Fotografia: Arthur e Jimmy Wong
Montaggio: William Yeh
Musica: Klaus Badelt
Titolo originale: Ultraviolet
Origine: USA 2006
Distributore: Sony Pictures Releasing
Link: www.columbiatristar.it www.sonypictures.it www.ultraviolet.com
Durata: 88’
Programmato dal 16 giugno 2006

Spesso si è detto di film d’azione con largo uso di computer grafica, che avevano l’estetica di un videogame. "Ultraviolet" è un videogame, con personaggi umani che diventano spesso microbi rispetto all’ambiente totalmente virtuale che li circonda e una tecnica di visualizzazione ossessivamente digitalizzata. La provenienza fumettistica dell’ispirazione è chiarita subito nei titoli di testa e lo svolgimento non fa altro che dare movimento a quello che si vedrebbe nelle tavole disegnate. Intorno al personaggio centrale, ci costruisce una trama allo stesso tempo complicata e ripetitiva. Violet, sempre di pelle vestita, è una specie di soldato indistruttibile impegnato in una futuribile battaglia fra umani e, come lei, varianti dei vampiri. Chiamate "emofagi", queste creature sono il frutto di un esperimento genetico mal riuscito, di fatto sono malati e, quindi, reietti della società. Combattono per non essere estinte dagli umani, comandati dal perfido scienziato Daxus, che per tutto il film porta due tappi nelle narici, senza che ci venga spiegato il perché. La ragazza si prende cura di Six, un bambino di dieci anni che in realtà sarebbe un’arma di distruzione di massa, ma evidentemente suscita istinti materni in un soggetto che di solito passa il tempo a uccidere nemici in serie. I quali, peraltro, sembrano tanti cloni dello stesso imbecille, di nero vestiti e senza volto, pronti a farsi decapitare o infilzare dalla solitaria eroina. A un inseguimento fa seguito un sparatoria, poi un combattimento multiplo, poi ancora una sparatoria, un inseguimento e così via, con pochi raccordi narrativi che peraltro si dimenticano velocemente. Anche perché, senza prendere appunti, fra antidoti, antigeni e portatori di virus, si finisce presto per non capirci più niente. Al di là di qualche ascendenza con "Minority report" o "Kill Bill", questo film non fa altro che accumulare confusione e defilé di Milla Jovovich in completi attillati che ne fanno risaltare la forma fisica. Si arriva così a un finale "spadaccino" che copia grossolanamente da "Highlander" e "Guerre stellari" senza nemmeno avere l’idea del perché scomodare simili ascendenze.

PER: Giusto gli incalliti della science-fiction fumettistica.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Fino al 6 luglio 2006 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell’archivio.

 

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